La tregua a Gaza regge a fatica e Doha cerca di stabilizzarla: “Dal 3 febbraio riprendono i negoziati per concordare la fase due del cessate il fuoco”

La tregua a Gaza regge a fatica e Doha cerca di stabilizzarla: "Dal 3 febbraio riprendono i negoziati per concordare la fase due della pace"

La tregua a Gaza regge a fatica e Doha cerca di stabilizzarla: “Dal 3 febbraio riprendono i negoziati per concordare la fase due del cessate il fuoco”

Seppur con grande fatica, la tregua a Gaza tra Hamas e Israele continua a reggere. Proprio per questo, il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed Al Ansari, ha annunciato che a Doha sono “iniziati i preparativi” per avviare, già dal 3 febbraio, i negoziati tra le parti. L’obiettivo sarà definire la seconda fase del cessate il fuoco.

Interlocuzioni che si preannunciano difficili, ma che dovranno culminare in un accordo per evitare un ritorno ai combattimenti. Tale eventualità, caldeggiata dal ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich e dall’ex ministro Itamar Ben-Gvir, non è stata smentita dal primo ministro Benjamin Netanyahu. Anzi, il leader israeliano mantiene una posizione ambigua, alternando silenzi a dichiarazioni in cui si dice “pronto a riprendere” le ostilità da un momento all’altro.

Esodo biblico: migliaia di palestinesi tornano a Gaza Nord

Mentre la tregua prosegue, non senza difficoltà – come dimostrato dall’ultimo blitz dell’esercito israeliano a Jenin, in Cisgiordania, che ha causato la morte di due presunti terroristi – è in corso un massiccio esodo di palestinesi verso il Nord della Striscia di Gaza. Dopo quindici mesi di guerra, oltre 300.000 sfollati sono già tornati nell’area, mentre altri si preparano a rientrare.

Tuttavia, secondo la rete Al Araby, circa il 90% dei rientrati non troverà più le proprie case, distrutte dai bombardamenti che per quindici mesi hanno ridotto l’area in macerie. Per questo motivo, le autorità locali hanno lanciato un appello alla comunità internazionale per costruire tendopoli di emergenza e avviare una ricostruzione che, stando alle stime, richiederà “almeno dieci anni”.

Trump, mina la tregua a Gaza e rilancia l’idea di sfollare tutti i palestinesi

Le recenti affermazioni del presidente americano Donald Trump continuano a suscitare controversie. Trump ha ribadito la sua proposta di deportare i palestinesi dalla Striscia di Gaza verso Paesi arabi vicini, sostenendo che i civili potrebbero essere trasferiti “in un’area senza sconvolgimenti, rivoluzioni e violenza”. Ha aggiunto: “Quando guardi la Striscia di Gaza, è un inferno da così tanti anni. Si potrebbero far vivere le persone in luoghi molto più sicuri e comodi.”

Trump ha anche dichiarato che il presidente egiziano Abdel-Fattah el-Sisi avrebbe accettato l’idea di trasferire i cittadini di Gaza in Egitto. Tuttavia, il governo del Cairo ha smentito categoricamente, negando perfino che ci sia stato un colloquio telefonico tra al-Sisi e Trump. “Qualsiasi comunicazione tra i due leader sarà resa nota in linea con il protocollo condiviso”, ha precisato il governo egiziano.

Anche il re di Giordania, Abd Allah II, ha respinto con fermezza l’idea, dichiarando che “la Giordania è per i giordani e la Palestina è per i palestinesi”, ribadendo il rifiuto del suo Paese ad accogliere gli sfollati.