L’eredità è pesante e la sua successione non sarà affatto semplice. Ma ormai Giuseppe Pignatone è andato in pensione e la Procura di Roma, la più grande d’Europa, ha bisogno di un nuovo capo che, gioco forza, dovrà essere nominato rapidamente. E se inizialmente i tempi sembravano stiracchiarsi sempre più, tanto che si pensava che una decisione sarebbe arrivata non prima del prossimo ottobre, ieri è stata impressa una prodigiosa accelerata dalla quinta commissione del Consiglio superiore della magistratura, competente per gli incarichi direttivi. Questa, i cui lavori sono stati molto veloci, ha selezionato tre candidati da una rosa che ne contava ben tredici.
Si tratta del procuratore generale di Firenze, Marcello Viola (nella foto), del procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi, e del collega Giuseppe Creazzo attualmente alla guida della procura fiorentina. La stessa Commissione, appena prima di esprimere il proprio parere, aveva anche respinto la richiesta avanzata dal togato Mario Suriano di svolgere le audizioni di tutti e tredici i candidati. Nessuna sorpresa perché questi nomi erano già circolati nei mesi scorsi e, infatti, La Notizia li aveva ampiamente anticipati, segnalandoli come favoriti, lo scorso 3 maggio.
VOTAZIONE AI RAGGI X. La scrematura operata dalla Commissione interna al Csm non è fine a sé stessa. Anzi se si guarda al numero di preferenze ricevute dai tre diversi candidati, si può intuire chi, con un buon margine di possibilità, sarà l’erede di Pignatone. E infatti un nome più di tutti si è imposto come il super favorito, ossia quello del pg Viola che, ieri, ha ricevuto il gradimento di quattro togati: Piercamillo Davigo (Autonomia&Indipendenza), Antonio Lepre (Magistratura Indipendente) e dei laici Emanuele Basile (Lega) e Fulvio Gigliotti (M5S). A Lo Voi è andato il voto di Suriano, quest’ultimo in quota Area, mentre a favore di Creazzo si è espresso il consigliere di Unicost Gianluigi Morlini. Ora la palla passa al plenum del Csm che dovrebbe riunirsi entro metà giugno per la scelta definitiva.
I PROFILI IN GIOCO. Il ruolo di Procuratore Capo di Roma si dice che valga quanto un ministero. Ed effettivamente tale incarico è tutt’altro che di rappresentanza perché incide sulle strategie e sugli obiettivi della Procura. Per questo ogni candidato può dare un differente indirizzo in base alle proprie specialità. Il pg Viola ha diretto la Procura di Trapani e l’ufficio gip di Palermo, maturando una grande esperienza nella lotta alla mafia e nel combattere l’abusivismo edilizio. Il Procuratore Lo Voi, sul quale in passato era arrivato il benestare di Pignatone, è considerato uno dei massimi esperti dell’antimafia avendo condotto numerose operazioni contro Cosa Nostra. Il Procuratore Creazzo è un profilo differente perchè oltre ad aver maturato un’esperienza nella lotta alla ‘ndrangheta è stato anche vice capo dell’ufficio legislativo del ministero della Giustizia.