Bilancio pesantissimo per il maltempo in Sicilia. Nove persone, tra cui due bambini, sono morte in una villa in contrada Cavallaro, a Casteldaccia, nella provincia di Palermo, a causa dell’esondazione del fiume Milicia ingrossato dalle piogge delle ultime 48 ore. Il fiume, che scorreva a meno di 300 metri dal villino, ha travolto l’abitazione sterminando due famiglie. C’è un solo sopravvissuto. La villa, al confine tra i comuni di Altavilla Milicia e Casteldaccia, a poca distanza dall’autostrada Palermo-Catania, era abusiva, non doveva essere lì, ma nessuno, finora, aveva dato seguito all’ordine di demolizione.
Nell’abitazione, presa in affitto da una delle due famiglie, al momento della tragedia si trovavano amici e parenti, componenti di due nuclei familiari, per trascorrere insieme la serata. Le vittime sono annegate perché l’acqua ha travolto velocemente la villa raggiungendo in poco tempo il soffitto.
“Ho perso tutto, non ho più nulla. Mi rimane solo mia figlia” ha raccontato Giuseppe Giordano, l’unico sopravvissuto, che ha perso la moglie, il padre, la madre, il fratello, la sorella e due figli di 15 e un anno. “Non so neppure io come mi sono salvato. Mi sono accorto – ha aggiunto – che l’acqua stava entrando a casa. A tutti ho detto: andiamo subito via. Ma, appena ho aperto la porta, sono stato investito da un fiume d’acqua che mi ha catapultato fuori. Mi sono aggrappato a un albero. Così sono sopravvissuto”.
Su quella casa pendeva dal 2018 un ordine di demolizione del Comune Castedaccia che era stato impugnato dai proprietari dell’immobile dinanzi al Tar. “Da quanto ci risulta – ha spiegato il sindaco di Castedaccia, Giovanni Di Giacinto – ancora il tribunale amministrativo non ha provveduto, per cui la demolizione non è stata possibile”. La Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta. “Ho visto un disastro totale”, ha commentato il procuratore, Ambrogio Cartosio, dopo aver sorvolato in elicottero la zona. Cartosio.
“E’ una tragedia immane essere nella propria casa e poi essere travolti dall’esondazione di un fiume” ha detto, invece, il premier Giuseppe Conte, parlando con i cronisti fuori dal Policlinico di Palermo. “La macchina dei soccorsi – ha aggiunto il presidente del Consiglio – è intervenuta prontamente: ringrazio la Protezione civile e tutti i corpi. Bisogna ripristinare la viabilità e le infrastrutture messe fuori uso. C’è una vigile attenzione del governo a operare un piano d’investimenti che riguarderà le infrastrutture materiali e immateriali. Per il dissesto idrogeologico abbiamo messo a disposizione del ministro per l’Ambiente 1 miliardo per interventi di sicurezza del territorio, per proteggere e salvaguardare le vite umane. Poi ulteriori 50 milioni per le autorità di bacino per regolare i flussi d’acqua”.