Un incubo. È quello che in questi giorni stanno vivendo gli automobilisti che per lavoro e per vacanza si stanno muovendo sulle autostrade liguri. C’è chi nel weekend da Milano ha impiegato cinque ore o addirittura sei ore per arrivare a Portofino (solitamente ce ne vogliono la metà) o nelle altre località del Golfo del Tigullio. Ma anche da Genova all’uscita dell’autostrada a Recco (pochi km) le code sono state insostenibili. Non bastava il coronavirus a complicare una situazione già drammatica per il settore del turismo, ci si è messo pure chi ha avuto la brillante idea di aprire contemporaneamente i cantieri sulle autostrade a cavallo fra giugno e luglio. A rendere difficile la situazione sono i lavori per le ispezioni sullo stato di conservazione delle gallerie autostradali (ce ne sono ben 466), che si sono intensificati dopo il crollo di parte della volta in cemento della galleria Bertè lo scorso 30 dicembre, quando due tonnellate di cemento si erano staccate precipitando sulla sede stradale.
Ieri è stato un giorno “horribilis”: fin dalla prima mattina 10 km sull’A12 e sull’A26, code sull’A7, sulle complanari, agli svincoli, ripercussioni, ovviamente, sul già stracarico traffico cittadino nel Ponente. Un guaio per i turisti ma anche per i pendolari da e verso Genova, per il porto e tutto quello che questo comporta in termini di indotto economico. Prova a rassicurare la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli (nella foto): “I disagi che si stanno vivendo lungo le autostrade liguri si esauriranno progressivamente nei prossimi giorni, con la conclusione di un imponente e approfondito piano di controlli delle gallerie e dei viadotti. In una Regione dove abbiamo, per la sua conformazione fisica, la più alta concentrazione di gallerie d’Europa, abbiamo deciso di dare la massima priorità alla sicurezza”.
“Abbiamo elaborato un piano – ha aggiunto il ministro -, nell’ambito delle migliori regole tecniche, per cercare di rendere sostenibili i controlli in un periodo condizionato dal termine dell’emergenza Covid-19 e dall’inizio della stagione estiva, che hanno fatto risalire i volumi di traffico. Abbiamo potenziato i treni abbiamo fatto sospendere alcuni cantieri non autostradali per agevolare la viabilità. Voglio essere chiara su una cosa: non potevamo rinviare i controlli, come qualcuno ci chiede, perché non si può mettere tra parentesi la sicurezza. Non potevamo non intervenire – puntualizza ancora De Micheli – in una situazione che è il risultato di controlli svolti in passato dal concessionario, e che oggi sono anche oggetto di indagine da parte della magistratura ligure”.
Non sembra pensarla così il presidente della Regione Giovanni Toti, che si è scagliato contro la ministra: “Leggo stupefatto sulle agenzie di stampa il ministro De Micheli che afferma che sulla situazione delle Autostrade liguri si starebbe assumendo delle responsabilità: per il momento l’unica responsabilità che certamente le riconosciamo è quella di mettere in ginocchio i cittadini e le imprese liguri impegnate a ripartire dopo l’emergenza Covid”. E ancora: “Quello che tutta la Liguria pretende – conclude il governatore – è un piano di interventi serio, che garantisca sia, ovviamente, la sicurezza ‘strutturale’ sia la sicurezza ‘funzionale’, ovvero la tutela dei diritti fondamentali alla salute, alla mobilità e alla libertà d’impresa e libertà economica”.
Per il M5S “I responsabili della situazione attuale andrebbero ricercati tra quanti hanno governato nei 14 anni prima che al governo ci andassimo noi, ma in un mondo alla rovescia Toti e compagnia fanno le verginelle che si stracciano le vesti. Gente che non ha mai alzato un dito contro le lobby ha anche il coraggio di parlare e di criticare. E c’è chi gli dà sponda senza mai muovere una critica”.