Per migliaia di imprese è la liberazione da un incubo. Dal primo gennaio 2019 il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti si prepara ad andare in pensione. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, lo aveva annunciato più volte che il “decreto semplificazione” avrebbe dato il colpo di grazia al sistema. E così è stato. Infatti la bozza del provvedimento dovrebbe approdare al prossimo Consiglio dei ministri.
Vengono così aboliti anche i contributi da versare per la costituzione e il funzionamento del Sistri a carico degli operatori iscritti con un contributo annuale. E sempre dall’inizio del prossimo anno, dalla stessa data e fino alla definizione ed alla piena operatività di un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti organizzato e gestito direttamente dal Ministero dell’ambiente, chi sarà obbligato continuerà ad effettuare gli adempimenti cartacei, compilando registri di carico e scarico.
Invece, sul fronte della normativa che indica cosa si può fare col rifiuto riciclabile, verrebbe reintrodotta la possibilità, da parte degli enti deputati, di stabilire caso per caso. “Il Sistri non ha mai funzionato, ma ha sicuramente impedito che si mettesse a punto nel nostro Paese un sistema efficace e semplice di tracciabilità dei rifiuti pericolosi” ha commentato la Confederazione nazionale dell’artigianato (Cna). Che ha poi aggiunto: “a questo punto sarà finalmente possibile, con la collaborazione delle associazioni delle imprese, costruire un nuovo strumento per tracciare i rifiuti pericolosi in modo più efficiente”.