Se l’obiettivo era di calmare le acque tra Cina e Stati Uniti, allora l’incontro alla Diaoyutai State Guesthouse di Pechino tra il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, con l’omologo cinese, Wang Yi, non sembra aver dato i frutti sperati.
Durante il faccia a faccia, durato diverse ore e intervallato anche con un pranzo di lavoro, il diplomatico americano ha detto di voler parlare “in modo molto diretto”, sperando “in qualche progresso sulle questioni concordate dai nostri presidenti”, Joe Biden e Xi Jinping. Da parte sua, Wang ha replicato affermando che le relazioni Cina-Usa “stanno cominciando a stabilizzarsi”, rimarcando però di vedere “allo stesso tempo che i fattori negativi nel rapporto continuano ad aumentare”.
Prove di dialogo tra Stati Uniti e Cina
Una partita di poker in cui Blinken ha dovuto bilanciare la necessità degli Usa di tornare a cooperare con la Cina, alle numerose criticità che, secondo l’amministrazione Biden, minacciano le relazioni tra i due Stati. In particolare i delicati dossier relativi al presunto supporto di Pechino alla Russia di Vladimir Putin, per il quale la diplomazia a stelle e strisce minaccia ritorsioni e sanzioni, e quello relativo alle tensioni tra Cina e Taiwan.
Secondo Blinken “i due Paesi dovrebbero essere il più chiari possibile riguardo alle aree in cui abbiamo differenze, almeno per evitare malintesi, per evitare errori di calcolo. Questa è davvero una responsabilità condivisa che abbiamo non solo per la nostra gente, ma per le persone di tutto il mondo”.
Wang, al contrario, ha esortato ad affrontare i crescenti disaccordi per scongiurare una “spirale discendente” delle relazioni tra le due maggiori economie del mondo. Rapporti che, secondo lui, stanno “iniziando a stabilizzarsi” dopo il vertice di San Francisco dello scorso novembre in cui si sono incontrati direttamente Biden e Xi Jinping, ma allo stesso tempo ha sottolineato come “i fattori negativi nel rapporto continuano ad aumentare e a svilupparsi”.
Proprio per questo il diplomatico cinese ha rivolto un appello a Washington a “mantenere la giusta direzione” nei colloqui, evitando ingerenze nelle questioni interne alla Cina così da ripristinare un dialogo tra i due Paesi.