Tra Conte e Grillo è guerra aperta. Il leader M5S non si piega

Per Grillo nome, simbolo e regole non si toccano. L’ex premier Conte mette in gioco tutto, anche il suo ruolo.

Tra Conte e Grillo è guerra aperta. Il leader M5S non si piega

Non lo nomina mai. Ma il video, diffuso dopo le 19 di sera, in cui il leader del M5S, Giuseppe Conte, tira dritto sull’assemblea costituente, è una chiara replica al post di Beppe Grillo uscito in tarda mattinata sul suo blog. All’assemblea costituente “potremo discutere di tutto, potremo rifondarci integralmente: anche il simbolo, la denominazione, le regole organizzative, quelle consolidate, potranno essere discusse. Perché non possiamo ammettere che quando a pronunciarsi sia la comunità degli iscritti, si debba decidere da parte di alcuni arbitrariamente e preventivamente di cosa si può discutere, su cosa si può deliberare”, dice Conte.

Conte: tutto è in discussione

Ribadisce cioè quanto aveva dichiarato una ventina di giorni fa quando aveva fatto il punto dei lavori dopo la riunione del consiglio nazionale del Movimento. Ci sono dei temi che pendono, come il ruolo del fondatore e garante, la possibilità di un nuovo simbolo, di un nuovo nome, la strategia sulle alleanze. O il limite del doppio mandato che Grillo aveva difeso anche nello scambio epistolare con Conte.

“Saranno sollevate tutte le questioni che stanno a cuore ai nostri iscritti e pure ai simpatizzanti – aveva detto il leader del M5S – Non ci sottrarremo al confronto. Potrà essere modificato anche lo statuto, potrà essere integrata anche la Carta dei principi e dei valori. Discuteremo su tutto”. E ora conferma che tutto è in gioco, anche il suo ruolo.

Esperimento di democrazia partecipativa

“È la prima volta che un partito, una forza politica, in Italia e in Europa realizza questo esperimento di democrazia partecipativa e deliberativa. In questo processo non ci sono gerarchie, io stesso mi metto da parte, insieme ci mettiamo da parte con l’attuale gruppo dirigente: lasciamo che siate voi iscritti, simpatizzanti a indicarci soluzioni, e voi a votarle”, dice Conte.

Insomma, si potrà mettere mano al Dna dei Cinque Stelle. Non la pensa così Grillo che sul suo blog intitola un post proprio “Il nostro Dna”.

“Il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato”, i “tre nostri pilastri non sono in nessun modo negoziabili, e non possono essere modificati a piacimento. Sono il cuore pulsante del MoVimento 5 Stelle, il nostro faro nella tempesta. Cambiarli significherebbe tradire la fiducia di chi ha creduto in noi, di chi ha lottato con noi, di chi ha visto nel MoVimento l’unica speranza di cambiamento reale”, scrive Grillo.

Che si definisce “garante e custode dei valori fondamentali dell’azione politica” del M5s, e chiedendo a “attivisti, portavoce e sostenitori” di “riflettere profondamente, di ascoltare la vostra coscienza. In questo momento cruciale non possiamo permetterci di smarrire la nostra rotta. Custodiamo e proteggiamo ciò che abbiamo costruito insieme. Il MoVimento – aggiunge – è e deve rimanere una forza di cambiamento autentico, e per farlo, dobbiamo rimanere fedeli ai nostri principi fondativi”.

“In passato – ricorda Conte – il simbolo è stato cambiato più volte. E’ stata cambiata anche la regola del doppio mandato. Ricordate la regola del mandato zero? Bene, non possiamo ammettere che quando queste decisioni sono prese da 2, 3, 4, 5 persone va tutto bene e quando invece è la comunità degli iscritti, nell’ambito di un processo costituente così coinvolgente e così coraggioso e rivoluzionario, ecco questo non va bene”, conclude l’ex premier.

“Grillo è fondatore e attualmente garante, nessuno gli toglie questo ruolo – ha avuto modo nei giorni scorsi di spiegare Conte – Ma adesso non conta Grillo, non conta Conte, contano gli iscritti e i simpatizzanti che riossigeneranno il Movimento e lo rilanceranno”.

Ieri il leader del M5S non cita Grillo così come Grillo non fa il nome di Conte ma il senso del ragionamento dei due non muta. E il muro contro muro dunque è destinato a durare.