Tour de France, disastro sull’Alpe d’Huez: Nibali buttato giù dall’organizzazione. Lo Squalo stretto tra moto della polizia e pubblico. E ora rischia pure di dover abbandonare la corsa per infortunio

Geraint Thomas fa il bis. Dopo aver vinto ieri sul traguardo di Albertville indossando la maglia gialla, il corridore del team Sky si è ripetuto anche oggi sul mitico traguardo dell’Alpe d’Huez, diventando il primo britannico ad imporsi su questa salita ed anche il primo a farlo in maglia gialla. In passato, sul traguardo che Bugno e soprattutto Pantani hanno dominato in lungo e largo, c’era riuscito anche Lance Armstrong ma questo primato come gli altri sono stati cancellati per effetto della squalifica. Questo doppio successo targato Thomas, tuttavia, non cambia le gerarchie in casa Sky. Almeno a parole, anche se nel finale la maglia gialla ha tirato per Froome (che alla fine perde 14″) e solo negli ultimi 500 metri, vedendo il compagno non brillante, ha cercato e trovato la vittoria precedendo Dumoulin (che perde 6″) e Bardet (che perde 9″ ma guadagna due posizioni nella generale). Peccato per Vincenzo Nibali, che era in ottima forma, ma è stato bloccato da una caduta (tanto pubblico e tante moto) a 4 km dalla conclusione che gli ha fatto perdere terreno dai primi proprio mentre Froome iniziava la sua “frullata”. Accortosi di quanto accaduto, però, insieme a Thomas e Dumoulin ha cercato di aspettare il siciliano, fino a quando Bardet – probabilmente all’oscuro di tutto – ha scatenato la bagarre finale. E Nibali ha comunque tagliato il traguardo con 13″ di ritardo dal vincitore limitando non poco i danni a 23″ totali come Roglic.

“Quando Froome ha accelerato l’ho seguito, poi c’e’ stato un rallentamento e sono andato giù” il racconto del messinese. “Stavo bene, la condizione c’era, ci credevo fortemente, la gamba girava bene, avevo delle buone sensazioni, il primo attacco (a 9,4 km dall’arrivo, ndr) era una prova per capire come stessero gli altri”. La tappa è stata caratterizzata da una lunga fuga di Steven Kruijswijk, sesto in classifica alla partenza con 2’40” di ritardo da Thomas e ottavo dopo l’arrivo con 3’43” dalla maglia gialla. L’olandese ha iniziato l’ultima salita con oltre 4′ di vantaggio sul gruppo, ma il corridore del Team Lotto non è riuscito in quella che sarebbe stata un’impresa dal momento che nel lungo falsopiano prima dell’ascesa finale il team Sky, e tra tutti l’ottimo Egan Bernal, ha iniziato a tirare a tutta riportando il gruppo compatto. Nell’ultima salita, era stato Vincenzo Nibali a provarci per primo a 9,4 km dalla vetta, ma il tentativo del messinese è solo “esplorativo”, così come lo è quello a 8,6 dalla fine di Nairo Quintana che poco dopo si stacca lasciando sul campo 57″. Ai 7 dall’arrivo tocca a Landa e Bardet, quest’ultimo sembra voler fare sul serio e prosegue da solo per un pò, poi ai 4,5 km dall’arrivo la maglia gialla Thomas spiana la strada a Froome confermando che il capitano del team Sky è il britannico. La caduta di Nibali rallenta un pò tutto, in realtà Froome non è brillante come al solito e Thomas ha via libera per mettere a segno la seconda vittoria consecutiva e rinsaldare la sua leadership. Dopo la brutta caduta di domenica sul pavè e il forte ritardo in classifica generale accumulato in questi ultimi giorni, Rigoberto Uran ha alzato bandiera bianca e si e’ ritirato; stessa sorte anche per Andre Greipel e Fernando Gaviria. Domani 13a tappa, Bourg d’Oisans-Valence di 169,5 km con qualche saliscendi, ma senza particolari sussulti. Si profila una fuga da lontano o un arrivo in volata.
(ITALPRESS).