L’inchiesta sul sistema Liguria del presidente Giovanni Toti ora si allarga a presunti favori per la sanità privata e accende un faro sui dati manipolati durante la pandemia. Non è solo una questione di imprenditori portuali. Secondo i magistrati il presidente Giovanni Toti potrebbe avere avuto un occhio di riguardo anche per gli imprenditori della sanità privata, finanziatori (legittimi) delle sue campagne elettorali e beneficiari dello spostamento di risorse dal Servizio sanitario nazionale.
L’inchiesta sul sistema Liguria del presidente Giovanni Toti ora si allarga a presunti favori per la sanità privata
Il copione ligure sembra una replica del sistema lombardo innestato dal fu presidente Roberto Formigoni. Tra i finanziatori che contano del Comitato Toti spuntano importanti società della sanità privata, come l’Iclas di Rapallo del gruppo Gvm, specializzato in cardiologia, ON Health Care Group, Servizi Sanitari srl, Gadomed, Hc Hospital Consulting, Santa Dorotea e Villa Montallegro. I magistrati vogliono capire se dietro quei finanziamenti si nascondano favori politici ad hoc che potrebbero costituire reato. La sanità privata del resto ha avuto sotto i due mandati del governatore un’enorme spinta, questo è un fatto politico sotto gli occhi di tutti. Le polemiche sulle liste d’attesa impossibili e sul turismo sanitario fuori regione sono all’ordine del giorno nel Consiglio regionale. In Liguria, come sottolinea Fp Cgil Liguria, i costi di acquisto di prestazioni sanitarie da altre regioni sono spaventosi (quasi 100 milioni solo nel 2023) e in 10 anni c’è stato un taglio del 30% del personale sanitario con un aumento del 15% della spesa sanitaria. A marzo di quest’anno l’Ospedale di Bordighera nell’imperiese è stato affidato in gestione privata del gruppo privato di erogazione servizi sanitari GMV Care e Research. Negli anni sono stati ceduti a privati anche analisi cliniche, esami diagnostici, visite specialistiche e persino la gestione dell’assistenza domiciliare.
E spuntano dati manipolati durante la pandemia
Tra le carte dell’indagine spunta anche un clamoroso falso sui dati Covid per ottenere più vaccini. Il 24 marzo del 2021, con la Liguria in crisi per la mancanza di dosi di vaccino, Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di commercio di Genova e Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti ora dimissionario, discutono nell’ufficio della Regione. Cozzani si lascia andare: “il problema qual è stato… che io avevo già truccato, lui li ha presi, li ha riaumentati… quando me li ha rimandati. Ho guardato e gli ho scritto: “Ma c… Presidente, ma sono fuori…”. Ha detto: “Ma no, li ho un po’ aumentati”. “Ma l’avevo già fatto io” gli ho detto. “C… dimmelo che l’hai già fatto te…”. I due parlano di un atto pubblico con il quale sono stati rappresentati al governo i fabbisogni dei vaccini sulla base dei quali calibrare le forniture regionali. Per ottenere più vaccini del dovuto Toti e Cozzani hanno aumentato il dato degli anziani residenti nella regione e per questo sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di falso in atto pubblico.
Oggi torna oggi davanti al gip Spinelli, imprenditore della logistica portuale, ai domiciliari per corruzione. Interrogatorio di garanzia anche per Moncada, ex consigliere di Esselunga. A La Spezia verrà sentito invece Cozzani. Per quanto riguarda le eventuali dimissioni di Toti in Fratelli d’italia si è deciso di aspettare l’interrogatorio del presidente prima di valutare il da farsi. Un garantismo a orologeria che serve solo a scavalcare le elezioni europee. Poi Toti verrà lasciato irrimediabilmente al proprio destino.
Qui la precisazione di Gadomed