Piovono soldi sul Parlamento europeo. O, meglio, sui partiti e sulle fondazioni politiche che popolano aule e corridoi della sede del potere legislativo comunitario. E quando si tratta di pecunia, poco importa se fino al giorno prima si è stati euroscettici o lontanamente critici col sistema (anche monetario) dell’Unione europea.
Il prossimo 30 settembre, infatti, scadono le domande per accedere al finanziamento sia degli uni che degli altri per il 2022. Il piatto è decisamente ricco: l’Europarlamento ha messo a disposizione dei partiti la bellezza di 46 milioni di euro, e per le fondazioni la metà, 23 milioni. Per un totale di 69 milioni. Esattamente la medesima cifra dell’anno in corso. E a fare domanda, salvo sorprese, saranno gli stessi partiti, anche quelli euroscettici o comunque fortemente critici con l’Ue, nei quali ricadono anche movimenti italiani.
IL BANDO. Insomma, chi l’ha detto che soltanto in Italia la politica sia sinonimo di ricchi contributi. Anche perché finora, al di là del Movimento cinque stelle, nessuno si è tirato indietro quando era il momento di incassare. Secondo l’aggiornamento pubblicato a fine febbraio e relativo al 2021, il partito politico a godere della fetta più grossa è il Partito popolare europeo, al cui interno è iscritta anche Forza Italia, cui sono andati 12 milioni di euro. Il Partito socialista (dove oggi siede il Pd) riceverà invece circa 8 milioni. Via via, poi, abbiamo tutte le altre formazioni. Ed ecco le sorprese. Al di là dei Verdi (4,6 milioni di euro) e di Alde (i liberali entro cui siedono Radicali e +Europa e acui vanno oltre 5 milioni), troviamo anche movimenti di cui probabilmente pochi hanno sentito mai parlare.
Il Partito democratico europeo riceverà, ad esempio, 914mila euro e al suo interno troviamo anche una componente italiana il cui leader è l’ex onorevole Giuseppe Pisicchio. Ancora, c’è il Movimento Politico Cristiano Europeo, a cui è affiliato Idea di Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi: per il 2021 previsti stanziamenti per 732mila euro. Che dire, ancora, dell’European Free Alliance al cui interno risultano movimenti italiani come Altro Sud e il Comitato Libertà Toscana.
Nonostante siano poco noti (o per niente noti), risulta per il 2021 uno stanziamento di oltre un milione di euro. Finita qui? Certo che no. Nella lunga lista troviamo anche i sovranisti di “Identità e Democrazia” (4,6 milioni) e i “Conservatori e Riformisti” (4,1). Nel primo euro-partito siede anche la Lega di Matteo Salvini, nel secondo Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Chissà se qualcuno degli europarlamentari italiani di Carroccio e FdI ha protestato quando la formazione di appartenenza ha ricevuto i fondi comunitari negli anni scorsi.
PURE LE FONDAZIONI. Il punto, però, è che se i gruppi parlamentari presenti a Bruxelles sono solo sette, i partiti finanziati sono dieci. Il motivo va ritrovato nel fatto che, nonostante il lavoro fatto negli ultimi anni, continua a non esserci piena trasparenza sulle adesioni dato che che basta un solo deputato eletto per far avere soldi al proprio partito di riferimento. Ma non è tutto. A godere di lauti finanziamenti sono anche le fondazioni politiche, nella maggior parte dei casi diretta emanazione degli stessi partiti che già ricevono fondi. Ma non mancano casi singolari, come “Sallux” (cui andranno 366mila euro), nome che è crasi tra sale e luce e che mira a creare un “approccio relazionale alla vita, all’economia e alla società”.