Se da una parte i Cinque stelle vivevano il dramma del momento ragionando anche su un’eventuale rottura definitiva col garante (leggi l’articolo), dall’altra a esultare sono stati gli ex M5S. Gli “espulsi”. Diversi esponenti sulle proprie pagine social hanno elogiato la scelta di Beppe Grillo di questo ritorno alle origini. Nelle chat degli ex parlamentari, rivela chi le frequenta abitualmente, è tutto un “l’avevo detto io”, “era ora”, “finalmente”.
L’ex comico, d’altronde, ha premuto proprio sulla necessità di non abbandonare i princìpi fondanti, a partire dalla democrazia diretta e partecipativa, princìpi che a suo dire sarebbero distrutti dalla leadership di Giuseppe Conte. A dargli ragione è stato senza mezzi termini uno dei più autorevoli “ex” come Alessio Villarosa: “Grillo ha fatto un errore a marzo, quando ha deciso di dare in mano tutto a una sola persona, ora è rinsavito”, ha spiegato il deputato a LaPresse: “Beppe non conosceva Conte, si saranno sentiti 10 volte in tre anni. Ora sarà interessante capire quanti andranno con Grillo e quanti con Conte”.
Ed è senz’altro curioso che a dirlo sia un ex sottosegretario sia nel Conte1 che nel Conte2. Ma è solo uno dei tanti. Ancora meglio ha fatto Nicola Morra (nella foto), anche lui con un post su Facebook: “Lettera ai folli, ai liberi, ai forti”. Questo l’esordio del post dell’ex M5S e presidente della commissione Antimafia: “Cari folli, caro folle, in Italia e non solo siamo in tanti che vogliamo iscriverci al club degli amici dei mulini a vento! Perché se si vuole cambiare il mondo un utopista folle riesce molto di più di realisti opportunisti… Sono pronto per mettermi a disposizione di un Movimento 5 Stelle visionario e leader-less”. E ancora: “Il Movimento ha scelto di eleggere un Comitato direttivo eletto dagli iscritti, ho sempre condiviso questa direzione. C’ero, ci sono e ci sarò”.
Insomma, quello che formalmente è un ex Cinque stelle si candida per un posto nel Comitato direttivo dei Cinque stelle. Il cortocircuito impazzito è servito. A questo punto, è il ragionamento di tanti, tutto è lecito. Anche perché l’accusa, lanciata dagli ex, di svendersi pur di mantenere un posto di responsabilità, adesso può essere rigirata e lanciata anche a chi ha la pretesa di rientrare dalla finestra dopo essere stato cacciato dalla porta. Per altri, invece, è soltanto l’inizio della fine del M5S.