A leggere i dati dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori sulle spese sostenute dalle famiglie per sanità, trasporti pubblici locali, raccolta rifiuti, asili nido, fornitura di acqua e addizionali Irpef comunali e regionali, si rimane sbigottiti. Una famiglia torinese di tre persone sborsa ogni anno per i servizi pubblici essenziali più di 2.760 euro. Contro i 2.132 di un nucleo che abita a Venezia e i 2.247 di una coppia con un figlio residente a Milano.
L’indagine riguarda le 14 città metropolitane e prende in considerazione le uscite di una famiglia tipo composta da due adulti e un figlio, che abita in un appartamento di proprietà di 100 metri quadri e può contare su un reddito di 36 mila euro annui, pari ad un Isee di circa 18mila euro. La spesa media per i costi di cittadinanza è di 2.398,00 euro. Parliamo, cioè, del 31,47% in più rispetto al 2007. La città più “cara” è senza dubbio Torino con 2.760,6 euro, seguita da Roma con 2.637,6 e Genova con 2.609,4 euro. I costi medi più bassi sono stati rilevati invece a Venezia (2.132 euro), Cagliari (2.209,2 euro), Firenze (2.225,6 euro) e Milano (2.247 euro) . La spesa complessiva a Torino risulta superiore del 15,12% rispetto all’importo medio e del 24,48% rispetto ai valori rilevati a Venezia.
Nel corso dei sette anni di crisi, specifica il report, i cittadini hanno dovuto far fronte a rincari notevoli. Per quanto riguarda i servizi, ad esempio, i costi dei biglietti orari per i trasporti pubblici hanno fatto registrare un +79,05%. Ma il servizio offerto, denuncia l’associazione, è notevolmente peggiorato.