In pole position per la successione a Domenico Arcuri sulla poltrona di amministratore delegato di Invitalia ci sarebbe l’attuale presidente e amministratore di Atac, Paolo Simioni. L’incarico di Arcuri scadrà il prossimo 30 giugno, così Lega e Movimento 5 Stelle hanno raggiunto l’accordo che la guida dell’Agenzia che si occupa delle attrazione degli investimenti e dello sviluppo d’impresa andrà a un uomo scelto dal partito guidato da Luigi Di Maio.
Secondo fonti vicine, al dossier il capo politico del Movimento 5 Stelle e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Stefano Buffagni (la figura di riferimento per i pentastellati in materia di nomine), avrebbero messo gli occhi sul manager che guida l’Azienda dei trasporti del Comune di Roma, da agosto del 2017, ricoprendo contemporaneamente il ruolo di amministratore delegato e di di presidente (incarico quest’ultimo per il quale ha rinunciato a percepire i quasi 75mila euro di retribuzione annuale).
Il problema adesso è riuscire a convincere il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, a nominare Simioni visto che è il Tesoro, nel ruolo di azionista totalitario di Invitalia, a dover indicare formalmente il sostituto di Arcuri. Una poltrona molto ambita visto che l’ultima relazione della Corte dei Conti evidenziava come gli emolumenti dell’ad, nel 2016, ammontassero a 371 mila euro.