Non c’è solo Milano. L’emergenza smog, ovviamente, va ben oltre la Pianura padana e raggiunge anche il Lazio. Una città come Roma non può, considerando le sue dimensioni e il traffico, ignorare il problema inquinamento. E anche nella Capitale la questione è prioritaria, tanto che per domenica 25 febbraio è previsto il blocco totale del traffico nella ztl Fascia Verde, tra le 7.30 e le 12.30 e tra le 16.30 e le 20.30. Ma la situazione a Roma è davvero così drammatica? La risposta è che di certo le condizioni sono ben diverse rispetto a quelle di Milano, ma questo non vuol dire che non ci sia da preoccuparsi.
Nella Capitale è allarme pm10 a Colleferro, Tiburtina e Magna Grecia
Per provare a capire qualcosa in più sulla situazione del Lazio prendiamo gli ultimi dati disponibili di Arpa Lazio per il Pm10, relativi al 20 febbraio. Nelle diverse centraline della provincia di Roma il primo dato che salta agli occhi non è poi così negativo: in nessun caso viene superato il limite di 50 microgrammi per metro cubo d’aria, ritenuta una sorta di soglia di massima allerta. I valori più alti si registrano nelle centraline di Colleferro Europa (44), Tiburtina (40), Francia (39), Ciampino (34), Magna Grecia (33) e Cipro (32). Sotto la soglia, ma comunque alti, i valori registrati anche nelle centraline Arenula (30), Preneste (27), Cinecittà (27) e Villa Ada (26).
Per Colleferro Europa il valore Pm10 è di 48, per Tiburtina e Francia è 38, per Ciampino 34, a Magna Grecia 36 e a Cipro 33
Questi dati si possono confrontare con la media di Pm10 tra l’1 gennaio e il 19 febbraio di quest’anno e sono abbastanza in linea con quanto visto finora: Per Colleferro Europa il valore è di 48, per Tiburtina e Francia è 38, per Ciampino 34, a Magna Grecia 36 e a Cipro 33. La media, quindi, resta al di sotto dei limiti massimi consentiti. Eppure di superamenti della soglia d’allerta ce ne sono stati diversi, soprattutto in alcune zone. Da inizio anno la peggiore è di gran lunga Colleferro Europa, con 24 giornate al di sopra del limite di 50 µg/m³. Poi troviamo Tiburtina a quota 9, Magna Grecia 7, Francia e Ciampino 6. E ancora 3 casi a Preneste, 2 per Fermi, Bufalotta e Cipro e 1 per Arenula, Villa Ada e Malagrotta. Va sottolineato che gli sforamenti sono, in molte centraline, meno di quelli registrati lo scorso anno nello stesso periodo.
Ma Frosinone è messa molto peggio
La situazione si fa molto più critica nella provincia di Frosinone. Dove, per esempio il 20 febbraio, si è registrato un valore di ben 71 µg/m³ a Ceccano e di 64 a Frosinone Scalo. Non a caso in quest’area si sono registrati più superamenti della soglia d’allerta da inizio anno: 38 a Ceccano, 33 a Frosinone Scalo, 23 a Cassino, 18 a Ferentino e 15 ad Alatri. Molto meglio va, invece, nelle altre province: a Rieti, Viterbo e Latina i valori sono quasi sempre ben al di sotto della soglia, con un numero di sforamenti quasi nullo.