Il consiglio di amministrazione di Tim, riunitosi questa mattina, ha revocato con una decisione assunta a maggioranza e con effetto immediato, tutte le deleghe conferite al consigliere Amos Genish e ha dato mandato al presidente Fulvio Conti “di finalizzare ulteriori adempimenti in relazione al rapporto di lavoro in essere con lo stesso”.
“In conformità al piano di successione degli amministratori esecutivi adottato da TIM – fa sapere la stessa compagnia -, le deleghe revocate al consigliere Amos Genish sono state provvisoriamente assegnate al presidente del consiglio di amministrazione. Il presidente del comitato nomine e remunerazione ha provveduto alla convocazione dello stesso comitato per gli adempimenti di sua competenza relativamente alla individuazione del nuovo amministratore delegato”.
E’ stata convocata una nuova riunione del consiglio di amministrazione per il 18 novembre “al fine di provvedere alla nomina di un nuovo amministratore delegato”. “Il consiglio di amministrazione – prosegue la nota di Tim – ringrazia Amos Genish per il lavoro svolto nell’interesse della società e di tutti i suoi stakeholders in questi quattordici mesi di intensa attività”.
La sfiducia all’Ad, a cui sarebbe mancato il sostegno dei consiglieri in quota Elliott, secondo un portavoce di Vivendi, “è stata una mossa molto cinica e pianificata volontariamente in segreto per destabilizzare e influenzare i risultati della società e dopo un diniego ufficiale di domenica, senza la conoscenza da parte di molti membri del consiglio, e mentre l’amministratore delegato stava negoziando per Tim portando avanti i propri doveri dall’altra parte del mondo”. “Denunciamo – aggiunge il portavoce di Vivendi – la destabilizzazione di questa decisione e il metodo vergognoso”.