Tetto al prezzo del gas: l’Unione europea vuole procedere con la misura nel tentativo di contenere i costi del bene e porre un freno all’inarrestabile crescita registrata nel settore.
Tetto al prezzo del gas: cosa significa e come funziona
Sono ormai mesi che l’Unione europea discute sul price cap o tetto al prezzo del gas per contrastare l’incessante incremento dei costi registrati in campo energetico. Introducendo la misura, l’Ue si pone un duplice obiettivo ossia mettere al riparo il mercato dell’energia da possibili e ulteriori pressioni provenienti da Mosca e tentare di salvaguardare i cittadini e le imprese dinanzi alla crescita esponenziale dei prezzi delle bollette.
Sulla questione, è intervenuto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che ha dichiarato: “Sono della ferma convinzione che è tempo di un tetto al prezzo del gas dei gasdotti russi in Europa”. L’organo di governo dell’Ue sta esaminando tutte le opzioni possibili e intervenire sul Title Transfer Facility (Trf) ossia il mercato di Amsterdam presso il quale viene stabilito il prezzo di riferimento europeo del gas naturale.
Mentre si parla continuamente del price cap, tuttavia, tutti si chiedono in cosa consista realmente il tetto al prezzo del gas e cosa comporti. In sostanza, procedendo con la misura, si imporrebbe un limite massimo al prezzo di acquisto del gas. In questo modo, gli operatori europei non potrebbero più comprare il bene oltre una determinata cifra. La misura verrebbe applicata solo alla Russia di Vladimir Putin, tutelando quindi gli altri Paesi esportatori verso l’Ue come ad esempio Stati Uniti, Algeria, Qatar e altri.
Come incide il price cap sulle bollette?
Sulla base delle prime indiscrezioni pervenute, pare che il tetto al prezzo del gas potrebbe aggirarsi tra gli 80 e gli 90 euro al kilowattora. A questo proposito, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha dichiarato: “Se Putin ha portato il prezzo del gas ad oltre 270 euro a chilowattora è il momento di tornare indietro, oltre 80 euro non si può andare. Dobbiamo reagire come Europa”.
Il price cap avrebbe ripercussioni sul costo delle bollette, raffreddando potenzialmente il mercato e facendo scendere il prezzo del gas. Non è, tuttavia, previsto che si modifichino le altre componenti dei costi presenti in bolletta che dovrebbero restare invariati in attesa di ulteriori ed eventuali interventi legislativi sulle imposte.
Nel caso in cui la misura venisse attuata, non è da escludere che Mosca non decida di reagire. Il Cremlino, infatti, ha già annunciato che in un simile scenario trasferirebbe le forniture verso “Paesi amici”. Il ministro dell’Energia Nikolay Shulginov ha affermato: “Qualsiasi azione, inclusa l’istituzione di un price cap, crea le condizioni per avere un deficit e aumentare la volatilità dei prezzi”.