Celiachia, diabete, infarto, cancro. Non c’è malattia ormai di cui non siano stati scoperti i geni che aumentano il rischio. La medicina di laboratorio sta assumendo un’importanza sempre più grande anche nella pratica clinica, non solo ricerca scientifica e aggiornamento tecnologico ma anche avanzamenti in diagnostica delle malattie più diffuse. Nello scenario attuale è evidente come la diagnosi precoce e il più possibile non invasiva rappresenta oggi una sfida di primaria importanza nella gran parte delle patologie a maggiore morbilità e mortalità sempre più diffuse nei paesi occidentali. Ad esempio, per quanto riguarda l’Alzheimer ci sono almeno quattro geni associati ad un aumento del rischio, anche se secondo l’American College of Medical Genetics possono spiegare solo una piccola percentuale dei casi.
Per quanto riguarda invece il rischio tumori il test del Dna è diventato famosa grazie al caso di Angelina Jolie, che si è fatta asportare seni e ovaie dopo aver scoperto una mutazione dei geni Brca, che indicano un rischio compreso tra il 50% e l’80%. Oltre a questo però le compagnie offrono test predittivi su una serie di altri tumori, da quello del colon a quello della prostata. Ma l’Airc ricorda che negli altri i test non hanno un grande valore, perchè lo sviluppo del cancro passa anche per fattori ambientali. Un altro dei best seller tra i test è quello sul cuore, che si basa su 156 geni, ma secondo la Società Italiana per lo studio della arteriosclerosi nessun test genetico è in grado attualmente di predire il destino di un individuo sano. Gli scienziati sottolineano come una predisposizione non equivale alla certezza della malattia.