Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha ricominciato a distribuire la tessera sanitaria senza chip: cosa cambia e come funzionerà il documento?
Tessera sanitaria senza chip, via libera del ministero per carenza di semiconduttori
Torna in Italia la tessera sanitaria senza chip: il Ministero dell’Economia e delle Finanze sta nuovamente distribuendo la vecchia versione della tessera alla luce della scarsità dei materiali necessari a livello internazionale per produrre la componente elettronica. Le nuove tessere sanitarie senza microchip saranno valide come Codice Fiscale e Tessera Europea Assistenza Malattie (TEAM) ma non avrà le funzionalità relative alla Carta Nazionale dei Servizi che riguardano, ad esempio, l’identificazione e l’autentificazione online e la firma elettronica avanzata nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni.
Ogni anno, gli italiani che devono rinnovare o richiedere la tessera sanitario sono oltre 10 milioni. Il documento dotato di microchip viene usato per certificare l’iscrizione al servizio sanitario nazionale e mostrare dati come nome, cognome, data e luogo di nascita e codice fiscale. Inoltre, viene sfruttato anche per gestire pratiche di identificazione e di autenticazione online, per accedere ai servizi offerti sui portali istituzionali, per usare la firma digitale o per consultare documenti disponibili sui canali della Pubblica amministrazione.
A partire dal 1° giugno 2022, tuttavia, è stata approvata la diffusone della tessera in versione semplificata ossia senza chip. La decisione è stata validata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. I possessori di questa tipologia di tessera non possono più accedere ai servizi online. “La novità è dovuta alla carenza di materiali semiconduttori per la produzione dei microchip, generata dalla grave crisi internazionale”, ha spiegato il Ministero tramite una nota ufficiale.
Cosa cambia e come funzionerà
Il problema legato alla redistribuzione delle tessere sanitarie provviste di microchip è una conseguenza della guerra in Ucraina. Sia Mosca che Kiev, infatti, sono ricche di palladio e neon, componenti indispensabili per le industrie che lavorano nel settore dei semiconduttori e che rappresentano materiali fondamentali per la costruzione di chip magnetici. Un ulteriore aggravante, poi, è scaturita dall’embargo di forniture di materie prime della Cina contro Taiwan, leader internazionale nell’assemblaggio di microchip.
I cittadini italiani che sono in possesso della vecchia CNS e vogliono continuare a utilizzarla per accedere ai servizi della pubblica amministrazione possono conservare il documento. È da ricordare, però, che si dovrà provvedere all’estensione della durata del certificato di autentificazione prima della sua scadenza. La procedura potrà essere attuata fino al 31 dicembre 2023 mediante il ricorso a un software che verrà pubblicato sul portale del Sistema Tessera Sanitaria gestito dal Ministero dell’economia e delle Finanze.