Ciò che Vincenzo De Luca desidera, Vincenzo de Luca ottiene. Almeno dal Consiglio regionale campano. Voleva una legge che gli consentisse di ricandidarsi per il terzo mandato e ieri l’ha ottenuta. Nonostante la segretaria del Partito democratico Elly Schlein e tutta la direzione fossero nettamente contrari.
E i numeri dimostrano che l’attuale governatore ha mani più che libere di agire. A favore della norma hanno infatti votato i 33 consiglieri della maggioranza di centrosinistra (più uno del gruppo misto, Valeria Ciarambino), contro i 16 del centrodestra, di M5s e un’altra consigliera del Misto, Maria Muscarà. Una sola l’astensione, quella della consigliera Pd, Bruna Fiola.
De Luca tace e lascia trattare Casillo
Dopo il voto, lui, il grande dominus, non ha voluto dichiarare nulla. Ha lasciato che a parlare fosse Mario Casillo, capogruppo Pd in consiglio regionale, al quale De Luca ha delegato le “trattative” con Roma. Dopo aver definito il voto di ieri un “lavoro politico” in vista delle prossime regionali (in programma tra un anno), Casillo ha detto che la scelta del candidato avrà come base “un ragionamento collegiale con tutte le forze politiche della coalizione”.
Ha quindi sottolineato che si aprirà una trattativa tra la segretaria Schlein e De Luca. “De Luca non ha detto che si vuole candidare – ha sottolineato Casillo – perché il presidente ha riconosciuto che il percorso della candidatura passerà per un ragionamento dell’alleanza. Mi auguro assolutamente che ci saranno degli incontri di dialogo nei modi e nei tempi giusti. Le elezioni regionali qui saranno tra un anno, abbiamo tutto il tempo e noi siamo convinti che ci sarà un percorso che possa portare a ricongiungere due posizioni che in questo momento sembrano distanti. Una soluzione che è soprattutto all’interesse della Campania”. “Tante volte si parla male del Pd ma alla fine, nei momenti importanti, siamo bravi a mettere da parte gli individualismi e far prevalere le ragioni della collettività”, ha concluso.
Stop del Nazzareno: “Non sarà il nostro candidato”
Sarà, ma intanto dal Nazzareno arriva subito, secca, la reazione a firma Igor Taruffi, responsabile organizzazione nella segreteria nazionale del Pd: “Prendiamo atto del voto del Consiglio regionale della Campania. Deve però essere chiaro che il voto espresso oggi non sposta di un millimetro la posizione del Pd nazionale sul limite dei due mandati per le cariche monocratiche. Al di là del voto di oggi quindi Vincenzo De Luca non sarà il candidato Presidente sostenuto dal Pd alle prossime elezioni regionali”.
Schlein chiude, ma Bonaccini apre
Batte un colpo, però, anche Stefano Bonaccini, che lascia più di una porta aperta a De Luca: “C’è una legge nazionale che prescrive il limite dei due mandati. Io, come noto, l’avrei anche cambiata. Ma è ovvio che le leggi si rispettano. “Detto questo, in Campania si vota tra un anno, non è che possiamo decidere oggi chi sarà il prossimo o la prossima candidata”, ha dichiarato, “È stato fatto un lavoro enorme in questi anni da parte della Giunta De Luca e sono certo che sia interesse di tutti valorizzarne i risultati insieme a tutta la coalizione. Poi, a tempo debito, ci metteremo a sedere e troveremo la soluzione più giusta per le prossime elezioni”.
Il governo pronto a impugnare la legge regionale
Ma in mezzo a questa tempesta di interessi contrapposti, c’è anche il governo, che molto probabilmente impugnerà la legge. “Adesso vediamo…”, ha detto ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Più esplicito il viceministro agli Affari Esteri Edmondo Cirielli: “Penso che sul piano giuridico sia una boutade e immagino che il governo impugnerà la norma. Rientra nella sceneggiata che sta facendo De Luca, per la verità contro il Pd, è tutto un problema loro”, ha aggiunto.
De Luca potrebbe correre da indipendente
In realtà l’autarchia di De Luca è un problema per l’intero centro-sinistra che tra 12 mesi potrebbe ritrovarsi con un candidato scelto dal Pd (nazionale) e M5s (probabilmente Roberto Fico) costretto a vedersela sia contro l’avversario del centrodestra, sia contro l’attuale governatore in lizza da indipendente. Un incubo, insomma.
“Sicuramente – commenta il consigliere regionale M5s Gennaro Saiello – questa è una cosa che porterebbe vantaggio al centrodestra e ci auguriamo che non ci sia questa spaccatura, ma sono aspetti che non controlliamo noi. Il Pd decide al suo interno, sarà De Luca a capire se forzare o meno la mano candidandosi. Noi siamo sicuramente categorici nel dire che serve discontinuità”.