di Alessandro Banfo
Terremoto ai vertici della pallacanestro italiana. Il presidente della Lega Basket ed ex presidente della Mensa Sana Siena Ferdinando Minucci è stato arrestato dalla Guardia di finanza e si trova da ieri agli arresti domiciliari.
Sono state disposte ordinanze di custodia cautelare anche per Olga Finetti, la sua principale collaboratrice, e per due soci della società di pubblicità Essedue Promotion e della Brand Management, Stefano Sammarini e Nicola Lombardini.
Le contestazioni
L’accusa per loro è pesantissima: associazione a delinquere finalizzata all’evasione e alla frode fiscale per oltre trenta milioni di euro. Le indagini hanno messo in luce una dinamica piuttosto articolata. Secondo le fiamme gialle Minucci aveva ideato un vero sistema che si poggiava sul pagamento in nero, anche su conti esteri, di alcuni giocatori della squadra di basket senese, la Mens Sana appunto, in liquidazione da febbraio per bancarotta fraudolenta.
“La gestione della società sportiva con metodi illeciti”, secondo i finanzieri, ha consentito “a loro volta a 25 giocatori di sottrarsi alla tassazione dei redditi in Italia”. In tal modo, oltre che attraverso la cessione di marchi e prodotti di merchandising alla Brand management per cifre ritenute gonfiate, la Mens Sana Basket avrebbe alterato i risultati dei bilanci, producendo provviste di denaro contante per l’arricchimento personale. Ma c’è di più. Perché analizzando i bilanci si è scoperto che la Mens Sana avrebbe ceduto il proprio marchio alla Brand Management, ottenendo ben 8 milioni di euro. La compravendita, secondo l’accusa, avrebbe consentito alla società sportiva di “alterare” i propri bilanci inserendo una plusvalenza straordinaria di oltre otto milioni anziché contabilizzare un ricorso al credito, concesso ovviamente da Mps.
I vantaggi per Minucci & co.
Con questa operazione, insieme a fatture false, la banda di Minucci dichiarava una situazione patrimoniale molto più florida di quella reale. Con vantaggi non da poco, visto che poteva abbattere drasticamente le imposte da pagare all’erario. I conti della squadra erano da tempo nella lente dei pm. Il motivo è semplice. I successi sportivi (nel palmares della squadra toscana ci sono gli ultimi sette scudetti del campionato italiano) erano legati in maniera indissolubile alle ricche sponsorizzazioni targate Monte dei Paschi di Siena, allora guidata da Giuseppe Mussari. L’ex manager era grande tifoso della squadra e amico personale di Minucci. L’ex presidente della Mens Sana era l’ideatore e il regista dell’operazione e avrebbe commesso i reati di cui dovrà rispondere tra il 2006 e il 2012. Il gip del tribunale di Siena Ugo Bellini, su richiesta del pm locale Antonino Nastasi, ha ordinato il sequestro preventivo di beni per quattordici milioni di euro. Ben dieci sono stati sequestrati a Minucci, gli altri quattro a Sammarini e Lombardini.
Gli altri indagati
Oltre alle 4 persone risultano indagate anche altre 2 persone. A Jacopo Menghetti e Alessandro Terenzi sarebbero contestati reati fiscali ma nei loro confronti non è stato disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari perché non è stato riscontrato inquinamento probatorio. Menghetti è attualmente direttore sportivo della Mens Sana Basket mentre Terenzi è commercialista della società Essedue Promotion, la stessa che ha partecipato alla maxi frode. Ma il caso non è concluso. Come ha sottolineato il pm Nastasi “l’inchiesta continua, stiamo raccogliendo prove”. Il magistrato ha sottolineato come le misure cautelari siano state necessarie perché durante le indagini molti documenti sono stati distrutti. E il pm ha anche specificato che “sono state accertate fughe di notizie che hanno permesso l’eliminazione di alcuni documenti che, se trovati, avrebbero permesso di ricostruire uno spaccato più ampio”. In pratica si sospetta che Minucci e i suoi complici potrebbero essere stati aiutati nella distruzione di possibili fonti di prova contro di loro.