Stai a vedere che il “Masseria gate” di Bruno Vespa rischia di diventare un caso amaro per la nuova Rai meloniana. Il giornalista, infatti, è finito nel mirino dei consiglieri di viale Mazzini, Riccardo Laganà e Francesca Bria, che hanno scritto una lunga lettera all’indirizzo dell’amministratore delegato Roberto Sergio per chiedere chiarimenti sulla copertura dell’evento, nella struttura di proprietà di Vespa, a cui – tra i tanti – hanno preso parte diversi ministri, la premier Giorgia Meloni e il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.
Il “Masseria gate” di Bruno Vespa rischia di diventare un caso amaro per la nuova Rai meloniana
“Come noto, il collaboratore e giornalista Bruno Vespa ha organizzato alcuni incontri tematici con esponenti politici e istituzionali nel contesto di un evento intitolato ‘Forum in Masseria’, presso una masseria di proprietà dello stesso Bruno Vespa”, spiegano i due consiglieri.
“Come si può leggere dal sito web relativo, tale masseria è a tutti gli effetti un’attività imprenditoriale dedita a ospitalità, ristorazione, wellness, organizzazione eventi e produzione vitivinicola. L’evento in oggetto sarebbe stato ripreso più volte anche dalle testate e siti online del servizio pubblico televisivo con relativo risalto mediatico”, insistono Laganà e Bria. Per questo chiedono “se – ed eventualmente in che termini – i settori competenti abbiano valutato possibili rischi di pubblicità indiretta nella copertura mediatica dell’evento svoltosi all’interno di un’attività imprenditoriale di un collaboratore Rai con il rischio ulteriore di un potenziale conflitto di interessi”.
In seconda battuta all’ad di viale Mazzini chiedono “se la ripresa televisiva di un evento – come anche la trasmissione di un programma Rai (Cinque Minuti) – all’interno di una tenuta e attività commerciale privata, organizzato da un proprio collaboratore che si occupa di approfondimenti informativi sulle reti Rai, non pregiudichi la reputazione e la credibilità del Servizio Pubblico che, anche attraverso i propri giornalisti e collaboratori, dovrebbe sempre assumere un atteggiamento di indipendenza e terzietà rispetto a soggetti politici e imprenditoriali”.
Lettera dei consiglieri Laganà e Bria all’Ad: “A rischio credibilità e terzietà della Rai”
Insomma il sospetto di Laganà e Bria è quello di una possibile “pubblicità occulta” evidentemente sfuggita di mano. Dubbi legittimi che sono stati condivisi anche dal presidente della Federazione nazionale Stampa italiana (Fnsi), Vittorio Di Trapani, che su Facebook ha annunciato di stare valutando “un esposto all’Antitrust sull’evento organizzato da Bruno Vespa nella sua masseria” con “l’appuntamento in Puglia che si è tramutato in un maxi spot a una iniziativa imprenditoriale dell’artista Vespa”.
A suo dire su quanto fatto dal collaboratore esterno della Rai non “possiamo tacere” visto che “si tratta di una ulteriore dimostrazione di sudditanza al governo: da ‘terza camera’ a resort del governo” di Giorgia Meloni. Parole a cui ha replicato, lanciandosi al contrattacco, lo stesso conduttore di Porta a Porta secondo cui “siamo alla quarta edizione del Forum in masseria. Quando, per le prime edizioni, abbiamo ospitato i ministri del governo di Mario Draghi nessuna obiezione.
Appena è arrivato al governo il Centrodestra, ci scopriamo asserviti. Come mai?”. Un battibecco che si è concluso con l’ulteriore risposta a distanza da parte Di Trapani che si è limitato a sottolineare come “Vespa fa finta di non capire: non ho posto la questione del suo asservimento, ma quella del maxi spot per la sua masseria. E su questo infatti non risponde”. Del resto, conclude il presidente di Fnsi, “Vespa ha la coerenza di esserlo sempre stato, sin da quando dichiarava che il suo editore di riferimento era la Democrazia cristiana”.