di Stefano Sansonetti
Non c’è che dire. Se all’estero le recenti operazioni di Telecom Italia si sono caratterizzate per qualche cocente delusione (vedi il tentativo di acquisto della brasiliana Gvt), nel Belpaese c’è un settore in cui la società sembra non fallire mai. Parliamo del poliedrico e ricco mondo degli appalti di Stato, in particolare quelli gestiti dalla Consip, la società del Tesoro che cura gli approvvigionamenti per la pubblica amministrazione. L’ultima novità in ordine di tempo è che lo scorso 30 dicembre 2014, giusto 24 ore prima di brindare al nuovo anno, Telecom si aggiudicata la maxicommessa per la fornitura dei telefonini di Stato. In ballo fino a 900 mila utenze, per un valore massimo che i documenti di gara avevano stimato in 265 milioni di euro. La cifra di aggiudicazione, alla fine, è stata di 107,2 milioni, a seguito di un maxiribasso.
IL PERCORSO
Di sicuro da sette anni a questa parte, quando si tratta di telefonini di Stato, Telecom non conosce rivali. Nelle ultime tre edizioni della gara Consip, infatti, tutte le fette della torta sono sempre andate alla società oggi guidata da Marco Patuano, con buona pace dei principali concorrenti, ovvero Wind e Vodafone. Per la precisione oggetto della gara è tutto un insieme di servizi di telefonia mobile in cui rientrano trasmissione dati, messaggistica e posta elettronica in mobilità, noleggio e manutenzione di apparati radiomobili portatili, fornitura e manutenzione di schede Sim, nonché servizi di customer care, supporto, manutenzione e sicurezza. In tutto, come detto, per un massimo di 900 mila utenze. Un canovaccio simile si era seguito anche l’11 febbraio 2011, quando Telecom aveva vinto la precedente edizione della gara per la telefonia mobile. In quell’occasione le utenze massime erano 510 mila (estendibili a 714 mila), per una base economica di 230 milioni. E anche in quel frangente la società si è aggiudicata l’appalto offrendo un maxiribasso a 105,4 milioni. Di sicuro salta all’occhio il consistente aumento di utenze che dopo tre anni viene previsto dai documenti di gara: da 510 mila a 900 mila. Come mai?
LA QUESTIONE
Di sicuro c’è un maggior numero di amministrazioni di chiedono i servizi tramite le convenzioni Consip. Ed è da notare come Telecom, quasi per la stessa cifra, offra un numero di utenze sensibilmente maggiore. Il che fa pensare a condizioni economiche competitive. Semmai gli interrogativi riguardano la programmazione di fabbisogno da parte della Pa, presa a parametro dalla Consip. Quante utenze servono veramente agli uffici pubblici tra quelle messe in preventivo? E poi la terz’ultima edizione della convenzione, attivata nel 2008. Anch’essa è andata a Telecom per un valore finale di 87,5 milioni e un massimale di 280 mila utenze. Per scovare altri vincitori bisogna risalire alla gara del 2006, aggiudicata a Wind (270 mila utenze). La stessa Wind che aveva messo le mani sulle prime due edizioni, che però erano quasi sperimentali e muovevano cifre inferiori a quelle attuali.
Twitter: @SSansonetti