Arresti domiciliari a Taranto eseguiti dalla Guardia di Finanza per 6 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata alle truffe per le forniture di dispositivi di protezione individuale (camici e mascherine soprattutto) nei confronti della Protezione Civile della Regione Lazio e di altre imprese, al riciclaggio e all’autoriciclaggio. Sottoposto a sequestro preventivo il provento illecito, pari a circa 4 milioni di euro.
Nelle fasi più critiche della prima ondata pandemica, una società ionica facente capo a uno degli indagati, si era proposta di fornire Dpi alla Protezione Civile della Regione Lazio necessari per far fronte al rischio di contagio. A fronte dei contratti sottoscritti, l’impresa che fino al mese di marzo 2020 era attiva soltanto nel settore del commercio di integratori alimentari ha prima fornito documenti rilasciati da enti non rientranti tra gli organismi deputati a rilasciare la specifica attestazione e, successivamente, per superare le criticità emerse durante le procedure di sdoganamento della merce proveniente da Cina e Turchia, ha prodotto falsi certificati di conformità.
Le indagini condotte avvalendosi anche del supporto del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e dell’Unita’ di Informazione Finanziaria (U.I.F.), hanno permesso di bloccare il pagamento a saldo dell’intera fornitura da parte della Protezione Civile, pari a circa 25 milioni di euro. I proventi illecitamente conseguiti sono stati riciclati e autoriciclati dagli indagati per alimentare altre condotte delittuose, anche attraverso il trasferimento dei fondi su conti esteri.
Gli arrestati sono Giacomo De Bellis, di Taranto, di 50 anni; Antonio Formaro, di Taranto, 64enne; Raffaele Buovolo, di Brindisi, 55enne; Francesco Oliverio, di Roma, 41 anni; Pietro Rosati, di Montella, provincia di Avellino, 63 anni e Luciano Giorgetti, di Ancona, 70enne.