Sventato un losco giro d’affari a Palermo fatto di tangenti nella sanità e gare truccate per oltre 700 milioni di euro. L’inchiesta, che si inserisce nel solco dell’operazione Sorella Sanità, ha portato all’arresto di cinque indagati mentre altri cinque dovranno rispettare l’obbligo di dimora e di firma.
Cinque arresti a Palermo: ai domiciliari un carabiniere, in carcere un funzionario dell’Asl
Nella mattinata di venerdì 21 ottobre, la Guardia di Finanza di Palermo ha eseguito un’ordinanza cautelare contro dieci persone. L’ordinanza cautelare è stata disposta nell’ambito di un’inchiesta su un giro di tangenti dal valore di centinaia di migliaia di euro che ha coinvolto alcune aziende sanitarie siciliane. In particolare, sono state scoperte sei gare truccate che hanno fatturato oltre 700 milioni di euro.
I soggetti coinvolti sono stati accusati a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta, riciclaggio, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Le tangenti nella sanità hanno coinvolti dirigenti della Regione Sicilia, un luogotenente dei Carabinieri del Nas, tre manager di aziende private specializzate in forniture per la sanità, manager delle Aziende sanitarie provinciali (Asp) di Enna e di Palermo.
Il luogotenente dei Carabinieri dei Nas è stato posto ai domiciliari mentre il funzionario dell’Asp id Enna Giovanni Luca Vancheri, 53 anni, è stato trasferito in carcere. Altri tre indagati sono stati posti ali arresti domiciliari mentre i restanti cinque dovranno rispettare l’obbligo di dimora e di firma. Tre soggetti, inoltre, dovranno rispettare la misura interdittiva di un anno dall’esercizio della professione.
Tangenti sanità, gare truccate per 700 milioni di euro
Il gip che ha firmato l’ordinanza cautelare ha anche disposto il sequestro di oltre 700 mila euro e vietato di contrarre con la pubblica amministrazione per un anno a carico di tre società.
Le indagini sono state coordinate dal nuovo procuratore capo Maurizio De Lucia, dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e da tre sostituti. Sono state effettuate dagli uomini del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo e rientrano nell’ambito dell’inchiesta nota come “Sorella Sanità” che nel mese di maggio 2020 ha portato all’esecuzione di misure cautelari verso 13 persone, inclusi Fabio Damiani e Antonio Candela, manager delle Asp di Trapani e di Palermo. Il procedere dell’inchiesta, poi, ha portato alla scoperta di nuove ipotesi di corruzione e di turbativa relative ad altre gare pubbliche nella sanità.