“Se fossimo già in ambiente completamente Omicron potremmo decidere di prendere provvedimenti sostanzialmente diversi da quelli presi per la Delta. Perché i numeri saranno spaventosamente veloci e spaventosamente alti. Quindi un’onda d’urto che va gestita in maniera un po’ diversa”. È quanto ha detto ad Agorà l’ex direttore dell’Ema e consulente del commissario straordinario Figliuolo, Guido Rasi.
“Gli scenari – spiega Rasi – sono tutti possibili. Quello che è reale è che questi numeri, 200 mila ieri, sono destinati a salire ancora e sono ampiamente sottostimati per il problema della bassa resa dei test antigenici che erano stati fatti per altri tipi di varianti e che con la Omicron mostrano tutta la loro debolezza”.
“Se si prevede l’arrivo di nuovi test antigenici per la variante Omicron? Che io sappia no. L’unica soluzione per ora è il molecolare. Oggettivamente non è stato fatto un piano di rinforzo come era facile intuire sarebbe servito”, ha aggiunto l’ex direttore dell’Ema.
Sull’obbligo vaccinale per gli over 50, Rasi ha commentato: “Se è un obbligo mi sembra più di compromesso politico che di numeri epidemiologici. L’obbligo si fa o non si fa, a questo punto. Tra un 49enne e 6 mesi e un 50enne non ho capito come il virus discrimini”.
Sulla scuola, il consulente del Commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo ha poi aggiunto: “Parlo a titolo assolutamente personale: per me due settimane di Dad sarebbero molto importanti, perché se oggi siamo a 200mila casi, per lo più sottostimati, immaginiamo tra una settimana cosa vedremo”. Per Radi è solo questione di tempo e rimandare è inutile: “Se non facciamo due settimane adesso poi dovremo fare una cosa frammentata nei prossimi tre mesi”.