Per Antonio Tajani e per Forza Italia si avvicina l’ora della verità. Il tempo è limitato: ci si gioca tutto alle elezioni europee, il primo appuntamento elettorale nazionale dopo la morte di Silvio Berlusconi. Ma intanto il vicepresidente del Consiglio è già finito sotto processo, dopo la sconfitta sul Mes.
Processo che arriva di certo dall’Ue, dove il Ppe si sente tradito da un governo di cui fa parte Fi e che non ratifica la riforma del Meccanismo di stabilità. E poi c’è Forza Italia, sul fronte interno, pronta a sostenere l’accordo con l’Albania sui migranti che per la Farnesina è solo una forzatura.
Dal Superbonus alle europee, le prossime sfide di Tajani e Forza Italia
Forza Italia è stata messa in disparte, dopo che Fratelli d’Italia aveva lasciato intuire la possibilità di approvare la riforma del Mes. Alla fine ha invece seguito la linea della Lega di Matteo Salvini e gli azzurri hanno anche valutato un voto positivo sulla ratifica, opposto a quello della maggioranza di cui fanno parte.
Il voto positivo non c’è stato per evitare la crisi, limitandosi all’astensione. Ma i malumori interni di Fi sono inevitabili, così come lo saranno sull’accordo con l’Albania per l’accoglienza dei migranti. A fare da sfondo c’è la partita delle europee, con Tajani che insiste su una posizione moderata, sperando di strappare voti alla Lega. Sperando che i mal di pancia leghisti – a partire dal Veneto di Luca Zaia – possano aiutare gli azzurri.
Intanto Tajani assicura che ci saranno nuovi ingressi in Parlamento dentro Forza Italia e garantisce assoluta fedeltà al governo. Ma nel frattempo la speranza è di ottenere qualcosa, almeno per tenere insieme i suoi, sul Superbonus: “Stiamo lavorando per una proroga del Superbonus, soprattutto per chi ha i lavori oltre il 70% vedremo se nel Milleproproghe o in altre soluzioni legislative”.