La soluzione è quella dei due Stati. Lo ripete anche a Gerusalemme il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, incontrando il presidente israeliano, Isaac Herzog. L’incontro è durato poco più di mezz’ora ed è servito per discutere del conflitto a Gaza e delle ripercussioni internazionali.
Oggi Tajani incontrerà anche il ministro degli Esteri, Israel Katz, e il ministro del Gabinetto di guerra, Benny Gantz. Inoltre dovrebbe incontrare anche il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Il ministro degli Esteri ribadisce il sostegno alle azioni del governo israeliano “contro le organizzazioni terroristiche” e chiede, allo stesso tempo, di “affrontare la preparazione per un ritorno al confronto politico e diplomatico”.
Tajani a Gerusalemme: l’incontro con Herzog, poi anche con Netanyahu
Tajani, incontrando Herzog, sostiene che dopo le operazioni militari a Gaza sarà necessario “individuare immediatamente un percorso politico per gli evitare che gli attuali scontri” possano allargarsi, motivo per cui andrebbe avviato “un percorso politico che inevitabilmente dovrà portare” alla formula della soluzione a due Stati.
Tajani ribadisce la richiesta di “tutelare in ogni modo le vite dei civili palestinesi durante le operazioni militari”, sottolineando anche la “necessità della tutela dei cristiani, sia dei pochi rimasti a Gaza sia dei cittadini arabi cristiani presenti in Cisgiordania”.
Tajani prova a mediare anche tra Israele e il Libano, spiegando che è importante “mantenere una distanza di sicurezza fra l’esercito di Israele e le formazioni militari di Hezbollah”. Il negoziato, secondo il titolare della Farnesina, “deve procedere nonostante questa fase di guerra a Gaza: vogliamo dare il messaggio che non c’è alternativa a un percorso di pace, da avviare immediatamente”.