Attorno all’isola di Taiwan la tensione continua a salire. La Cina dovrebbe “rispettare la scelta del popolo di Taiwan di uno stile di vita libero e democratico, e astenersi da provocazioni militari”. E’ quanto precisato in una dichiarazione dell’ufficio del presidente taiwanese Lai Ching-te, in cui si afferma che mantenere la pace e la stabilità su entrambi i lati dello stretto di Taiwan è una “responsabilità comune”. “Il nostro governo continuerà a difendere il nostro sistema costituzionale di democrazia e libertà. Siamo fiduciosi e in grado di salvaguardare la sicurezza nazionale”, si legge nel documento, rilanciato dalla Bbc.
Intanto il ministero della Difesa taiwanese ha denunciato quelle che definisce manovre militari “irrazionali e provocatorie” della Cina, ha deciso di schierare “forze adeguate”, chiarendo al contempo di voler evitare qualsiasi scontro diretto. Il ministero ha accusa la Cina di minare la situazione di sicurezza nella regione e di minacciare l’ordine internazionale basato sulle regole, mentre ha ordinato alle proprie forze di rispondere in un modo che “non aggravi” la situazione o rischi scontri diretti.
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A tutti i rami delle forze armate di Taiwan è stato ordinato di rivedere la forza delle truppe, mentre le sue unità di intelligence militare stanno monitorando attentamente qualsiasi movimento di missili cinesi. Le zone di difesa delle isole periferiche sono state poste in “allerta elevata” e sono stati schierati aerei e navi, ha affermato il ministero. Il ministero ha anche avvertito la popolazione taiwanese di essere vigile su qualsiasi potenziale disinformazione diffusa dalla Cina.
Pechino ha affermato che le esercitazioni coinvolgono l’esercito, la marina, l’aeronautica, la forza missilistica e altre componenti. Tra queste, secondo la Bbc, figura anche la Guardia costiera. Navi e aerei “si sono avvicinati… da più direzioni” e “hanno condotto assalti congiunti”. Le esercitazioni sono incentrate sulla prontezza al combattimento, sui blocchi di porti e aree chiave, sugli attacchi via mare e via terra e “sulla conquista di diritti di controllo completi”, secondo una dichiarazione cinese. L’esercito cinese ha descritto le esercitazioni come un “forte deterrente per le forze separatiste” e un'”azione legittima e necessaria per difendere la sovranità nazionale e mantenere l’unità nazionale”.