Tra un rosario sventolato a favore di telecamere e una foto in pigiama sul letto, i sovranisti da giorni continuano a lanciare l’allarme sugli italiani ridotti alla fame e la necessità di dare subito denaro alle famiglie. Per Giorgia Meloni bisognerebbe addirittura dare subito a tutti mille euro, accogliendo una semplice autocertificazione e rinviando alla fine dell’emergenza coronavirus qualsiasi controllo. Peccato però che al momento di votare in aula la conversione del decreto legge sul taglio del cuneo fiscale, che riduce le tasse e aumenta gli stipendi dei lavoratori dipendenti, Lega, Fratelli d’Italia e la stessa Forza Italia abbiano preferito astenersi. Le preoccupazioni per il destino dei connazionali sono tante quando sono utili a cercare di raccogliere consensi e pari a zero quando per quei connazionali si tratta di fare qualcosa di utile in un’aula del Parlamento.
IL DECRETO. La conversione del decreto è passata con 254 voti favorevoli e l’astensione di 131 deputati dell’opposizione. Il provvedimento prevede, a partire da luglio, un bonus da 600 euro per i primi sei mesi del 2020 e per chi ha un reddito annuo fino a 28mila euro lordi. Per i lavoratori dipendenti che superano questa cifra e fino al tetto dei 40mila euro l’anno è invece previsto, a scalare, un beneficio sotto forma di detrazione fiscale da 80 a zero euro per sei mesi. “Si tratta di un primo passo, doveroso per quanto ancora incompleto”, ha sostenuto nelle repliche il sottosegretario all’economia Cecilia Guerra, auspicando successivamente “una riforma fiscale complessiva”. “Si tratta di una misura strutturale che era stata pensata e realizzata prima dello scoppio dell’epidemia, quindi in una situazione non emergenziale, a testimonianza della nostra attenzione costante per le fasce più deboli della popolazione, perché nessuno resti indietro”, ha scritto sul Blog delle stelle il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Davide Crippa.
LE SCUSE. I “patrioti” del centrodestra, cercando di mettere una pezza alla loro indifferenza verso la situazione in cui versano tante famiglie e giustificare così la scelta dell’astensione, in aula hanno accampato scuse. “Avremmo preferito destinare i tre miliardi di euro ricavati dal taglio del cuneo fiscale a medici, infermieri, operatori sanitari, farmacisti, forze dell’ordine, volontari, tabaccai, a chi lavora alle casse dei supermercati e a quanti stanno mettendo a rischio la propria vita per salvare quella degli altri o per il bene della collettività”, ha affermato Alberto Gusmeroli, vicepresidente della commissione finanze della Camera. “C’è frustrazione nel discutere oggi un provvedimento inadeguato e intempestivo”, gli ha fatto eco Marco Osnato, di Fratelli d’Italia. Posizioni imbarazzanti. E a farlo notare, con un tweet, è stato il vice segretario del Pd, Andrea Orlando: “Lega e Fratelli d’Italia hanno votato contro il decreto che riduce le tasse sul salario. Sono per tagliare le tasse ma non quelle dei lavoratori”.