Per un attimo associazioni, genitori e familiari di persone disabili si erano illusi. Avevano pensato che tutte le manifestazioni, le proteste, gli articoli di giornale avessero smosso Regione Lombardia, convincendola ad annullare la famigerata delibera del 28 dicembre 2023 con la quale la Giunta regionale lombarda ha decretato all’unanimità il taglio sulle Misure B1 e B2 relative alla disabilità gravissima e grave, supportate con risorse statali del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza (FNA) e con risorse regionali.
Nessuna retromarcia sui tagli
Soprattutto perché nella seduta di giunta regionale di lunedì prossimo uno dei punti all’ordine del giorno è un provvedimento dal titolo “modifica alla dgr XII/2033/2024 – fondo per le non autosufficienze triennio 2022-2024”. Poi la doccia fredda. Nessuna retromarcia. Nessun ripensamento. Lunedì sarà solo una “correzione tecnica”, fanno sapere dal Pirellone. E così le associazioni, dopo la grande manifestazione del 23 marzo scorso, scenderanno di nuovo in piazza martedì 16 aprile alle 11, in piazza Duca d’Aosta. Non possono rassegnarsi ai tagli, considerando che basterebbe trovare altri 10 milioni nel bilancio regionale per cancellare gli odiosi tagli agli assegni mensili dei caregiver di familiari affetti da disabilità. Cinque milioni per ripristinare gli assegni a 650 e 400 euro delle disabilità cosiddette B1 e B2 (tagliati rispettivamente a 500 e 100 euro) e altrettanti per non creare liste d’attesa alle nuove domande di famiglie, attualmente senza copertura finanziaria. Alla manifestazione, indetta da Ledha e Fand ha annunciato l’adesione “il coordinamento delle oltre 100 associazioni di famiglie che il 23 marzo ha manifestato sotto il Palazzo della Regione con un flash mob danzante che ha coinvolto oltre 350 persone”, si legge in un comunicato nel quale viene spiegato che “alle richieste delle associazioni organizzatrici ne aggiungiamo un’altra che per noi non è negoziabile: la certezza di un intervento strutturale che dia garanzie alle famiglie di non tornare in una situazione simile negli anni successivi al 2024”.
Majorino: “Pronti ad azioni clamorose”
Il capogruppo del PD in Consiglio Pierfrancesco Majorino è categorico: “Se non ci sarà una chiara marcia indietro rispetto agli odiosi tagli a contributi e servizi operati dalla giunta Fontana, siamo pronti nella seduta del Consiglio regionale di martedì a gesti straordinari e clamorosi. Pensiamo che si debba infatti porre fine a questo spettacolo indecente fatto di sacrifici richiesti ai cittadini con disabilità e a chi li assiste. Dico di più: non basta la cancellazione dei tagli, serve il potenziamento del settore riguardante le persone con disabilità”.
Di Marco: “Chiederemo le dimissioni dell’assessora”
Di Marco: “Chiederemo le dimissioni dell’assessora Lucchini
Per Nicola Di Marco, capogruppo M5s, “O lunedì la Giunta torna sui suoi passi cancellando i tagli all’assistenza ai disabili, oppure l’assessora Lucchini se ne vada”. “Noi riteniamo”, aggiunge, “che, se un assessore di Regione Lombardia non è in grado di trovare, all’interno dell’intero bilancio regionale che vale oltre 32 miliardi di euro, dieci milioni per le persone con disabilità, allora non dovrebbe più fare l’assessore. Siamo pronti a dare seguito a quanto preannunciato nei giorni scorsi e a presentare all’Aula una mozione di sfiducia nei confronti dell’assessora Lucchini, qualora lunedì non vi fosse un passo indietro da parte della Giunta, sia per quanto riguarda il ripristino dei fondi tagliati sia per l’atto discriminatorio senza precedenti con il quale sono state per la prima volta create liste d’attesa per l’accesso alla misura B1, da parte dei nuovi richiedenti con disabilità gravissima. Mai era avvenuto che l’accesso a sostegni finanziari essenziali non fosse garantito, pur in presenza di tutti i requisiti. Le associazioni e i cittadini che protestano da mesi devono avere una risposta da parte del governo regionale, il M5s non farà mancare il proprio sostegno”.