Zhang Zhan non si trova più. E la giornalista che nel 2020 ha svelato al mondo cosa stava accadendo a Wuhan mentre la pandemia del coronavirus stava partendo per dilagarsi in tutto il mondo e il governo cinese continuava a negare. A maggio di quell’anno è stata arrestata per “disturbo della quiete pubblica” e per aver “provocato problemi”, formula spesso usata
in Cina contro dissidenti e attivisti per i diritti umani.
Lunedì avrebbe dovuto finire di scontare la sua pena ma nessuno l’ha ancora vista. Il suo avvocato Zhang Keke non ha notizie. La famiglia denuncia di avere subito pressioni per non
rilasciare interviste. Gli attivisti non hanno potuto raggiungere Shangai per poter accogliere Zhang Zhan dopo il rilascio che a questo punto bisogna verificare che sia effettivamente avvenuto. Jane Wang, fondatrice della campagna ‘Free Zhang Zhan’, spiega che se dopo il rilascio Zhang Zhan dovrà scontare anche i domiciliari avrà poche possibilità di ricevere le cure mediche di cui ha bisogno dopo avere portato avanti uno sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione ingiustificata che l’ha portata a perdere 30 chili.
I giudici non le contestarono di aver manipolato i fatti ma di averli mostrati, resi pubblici ai cinesi e anche (forse soprattutto) al resto del mondo su YouTube. L’ultimo post pubblicato a inizio maggio del 2020prima dell’arresto diceva: “Il governo amministra le città della Cina con intimidazioni e minacce, è questa la vera tragedia del nostro Paese”. “Siamo molto preoccupati”, dicono da Reporters senza frontiere, che aveva assegnato a Zhang un premio per la libertà di stampa nel 2021.