Uno dei punti più contestati della manovra da tutti i partiti della maggioranza, specialmente dal M5S, è il tetto Isee a 25 mila euro per chi avvia i lavori sulle cosiddette villette, ovvero sugli immobili unifamiliari. Una questione che allarma anche il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma, Giovanni Legnini.
“Per la ricostruzione nei crateri post sisma è necessaria una proroga del Superbonus 110% di quattro anni, con o senza décalage, che riguardi anche le case unifamiliari”, dice. “Bene le proroghe contenute nella legge di Bilancio sui condomini ma vanno modificate quelle per gli edifici unifamiliari e bifamiliari dei territori colpiti dai terremoti”.
E Legnini spiega il perché. “Nel cratere 2016, con più di 60mila edifici da ricostruire, i cui proprietari hanno richiesto o prenotato il contributo per la ricostruzione le abitazioni sono per la maggior parte quelle unifamiliari e bifamiliari, sia che si tratti di prime che seconde case. L’attuale proroga, che differenzia in base all’Isee o alla data di presentazione della Cila, – avverte Legnini – rischia infatti di escludere diverse migliaia di cittadini che si troveranno un accollo di costi aggiuntivi per ricostruire la casa, in media, del 20-30% del costo totale”.
E ancora: “Del tutto peculiari inoltre sono le situazioni degli aggregati edilizi, per i quali l’accesso al bonus con limiti di reddito andrebbe a compromettere o a rallentare fortemente un processo ben avviato, creando disparità prima non previste dalla norma”.