Il gruppo del Movimento 5 Stelle nel Consiglio regionale lombardo presenterà nella seduta dell’assemblea di martedì prossimo una mozione sul Superbonus 110% per chiedere lo sblocco dei crediti incagliati.
In una nota il capogruppo pentastellato al Pirellone, Nicola Di Marco, spiega: “Il Governo con atteggiamento brutale ha mandato sul lastrico famiglie e imprese, la cui unica colpa è stata quella di essersi trovati in mezzo ad un’odiosa e ingiustificabile battaglia politica che ha portato il centrodestra di Meloni a cancellare il Superbonus 110%. Non era accettabile che una manovra voluta e introdotta dal M5S stesse rilanciando l’economia e aiutando i cittadini. Gli esodati del Superbonus 110% hanno visto così bloccati i propri crediti fiscali. Il Governo aveva promesso rapide soluzioni. Sono passati mesi e ancora niente è stato fatto. Motivo per cui chiediamo a Regione Lombardia di intervenire”.
“Più volte durante la scorsa legislatura”, ricorda Di Marco, “la maggioranza guidata da Attilio Fontana aveva approvato in aula atti a sostegno del Superbonus 110%. Proprio Fontana, in piena campagna elettorale, aveva aperto alla nostra proposta che fosse proprio Regione Lombardia a farsi garante per i crediti incagliati, salvo poi rimangiarsi tutto non appena eletto”.
La mozione in Lombardia sul Superbonus: obiettivo far ripartire la cessione dei crediti maturati, anche attraverso Poste e Cdp
Nella mozione il Movimento 5 Stelle chiederà alla “Regione Lombardia di attivarsi presso il Governo affinché si facciano ripartire al più presto la cessione dei crediti maturati da privati, imprese e tecnici nel 2021, 2022 e 2023, anche intervenendo tramite le partecipate statali quali Poste italiane e Cassa depositi e prestiti”.
Contestualmente sarà chiesta l’attivazione di “un tavolo di confronto regionale tra istituzioni finanziarie e società pubbliche partecipate o controllate da Regione, nonché grandi imprese edili, finalizzato a individuare modalità di acquisto sia dei crediti pregressi già nei cassetti fiscali, sia dei crediti che verranno maturati relativamente ai cantieri già in corso sino al loro completamento”. “Riteniamo che Regione Lombardia non possa trascurare le richieste delle Associazioni di categoria e degli operatori del settore”, conclude Di Marco.