Il Governo convoca imprese e banche per affrontare il tema delle nuove norme che bloccano la cessione dei crediti dei bonus edilizia, tra cui il Superbonus.
Vertice a Palazzo Chigi sul Superbonus. Il Governo ha convocato un tavolo con le associazioni di categoria lunedì pomeriggio
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha convocato per lunedì alle 17.15, i presidenti dell’Ance, Federica Brancaccio, di Confindustria Carlo Bonomi, di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, di Confapi Cristian Camisa e dell’alleanza delle Cooperative Italiane, Maurizio Gardini.
Mulè: “Le modifiche non sono solo necessarie, ma irrinunciabili”
“Valutiamo modifiche con gli alleati, tra i quali quelli della cartolarizzazione dei crediti”, ha spiegato Alfredo Antoniozzi di FdI. In Forza Italia, Alessandro Cattaneo ha rilevato che “in questo momento non c’era altra scelta, ma il conto non possono pagarlo famiglie e imprese”. Critico anche il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè (FI): “Non si deve porre la fiducia e servono modifiche. Si tratta di andare con buon senso verso il nuovo regime. Devi stabilizzare un bonus che non può essere al 110%, ma all’80 o al 90. Bisogna intervenire in Parlamento, depositeremo gli emendamenti, da giovedì il testo è alla Camera. Le modifiche parlamentari sono per quanto ci riguarda non solo necessarie, ma irrinunciabili”.
Cattaneo: “Il conto non possono pagarlo famiglie e imprese”
“Siamo sempre aperti alla discussione. Ma la cosa più urgente è far sgonfiare questa ‘bolla’” ha detto al Corriere il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. “Ora è urgente fare ordine – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo – poi si vedrà se procedere con nuove misure. Credo che i cittadini si rendano conto che la politica del ‘tutto gratis per tutti paga lo Stato’ dei Cinque Stelle alla fine la pagano soprattutto i più deboli”.
“Tutti sapevano che questa situazione era insostenibile – ha proseguito Ciriani -. Lo stesso Draghi. Era una misura costosissima che alla fine ha riguardato una minima parte di immobili, anche seconde case e villette. Non discuto che sulla filiera dell’edilizia sia stato utile. Ma per come è stato generato e per gli effetti prodotti ora temo di più la paralisi dei conti pubblici. Forse ci siamo dimenticati che abbiamo appena varato una finanziaria di guerra da 30 miliardi. Vogliamo continuare a mettere miliardi su Superbonus e toglierli alle bollette, alla sanità, al cuneo fiscale?”.
Fenu (M5S): “I 110 miliardi di buco è la bugia del secolo”
“I 110 miliardi di buco – afferma in una nota il capogruppo M5S in Commissione finanze della Camera, Emiliano Fenu – che secondo il ministro Giorgetti e la premier Meloni sarebbe stato generato dal Superbonus e dagli altri bonus edilizi, sono la menzogna del secolo, appena riproposta anche dal ministro Ciriani”.
“O siamo alle bufale o alle più clamorose dimostrazioni di incompetenza dei rappresentanti del Governo – aggiunge l’esponente del M5S -. Centodieci miliardi, infatti, altro non rappresentano che gli investimenti attivati attraverso i vari bonus edilizi, con uno ‘scostamento’ complessivo di 37 miliardi di euro rispetto alle previsioni iniziali”.
“Ma – aggiunge Fenu – né i 110 miliardi, né i 37 sono un buco, perché nel frattempo il Pil è cresciuto del 6,7% nel 2021 e del 3,9% nel 2022, assicurando un incredibile extragettito fiscale che il Governo Draghi, appoggiato da tutti i partiti, compreso Fratelli d’Italia che ne ha voluto ereditare Giorgetti come ministro dell’economia, ha utilizzato per erogare aiuti a famiglie e imprese contro il caro energia”.
“Di recente l’istituto Bruegel ha calcolato che i Governi Draghi e Meloni, dal settembre 2021 al gennaio 2023, hanno confezionato aiuti per 90 miliardi all’economia – dichiara ancora Fenu -. Dentro questi 90 miliardi ci sono anche i 21 miliardi in deficit posti a base dell’ultima Legge di bilancio dalla Meloni. Il centrodestra, che ha votato quegli aiuti, da dove crede che venissero le relative risorse? Semplice, arrivano soprattutto dall’enorme extragettito fiscale prodotto dalla crescita del Pil, a sua volta spinta, tra le altre cose, dal Superbonus e dal meccanismo della cessione dei crediti”.
“Oppure – continua – vogliamo dire che sono stati Draghi e Meloni a sfasciare i conti perché non hanno tenuto chiusi nel cassetto 90 miliardi? Oppure – prosegue – vogliamo dire che la Meloni ha contribuito a sfasciare i conti facendo un extradeficit in Legge di bilancio da 21 miliardi? Il ministro dell’economia, che ha proposto un calcolo indegno del suo ruolo, concludendo che il Superbonus è costato 2 mila euro a italiano, dovrebbe dire che gli importi degli investimenti da Superbonus si spalmano su più anni e soprattutto dovrebbe considerare le entrate”.
“Giorgetti – conclude Fenu – incredibilmente fa ancora parte di un partito, la Lega, che in campagna elettorale prometteva scostamenti di bilancio da 50 miliardi. Dovrebbe dire una semplice verità: il Governo sta realizzando una (non) politica economica basata sul recupero dell’avanzo primario, sul taglio delle spese (sanità, istruzione) e sul taglio degli investimenti”.