Ancora una volta, esattamente com’è stato col Reddito di cittadinanza, si ha l’impressione che l’importante sia fare guerra alle misure del Movimento cinque stelle. E così meglio affossare il Superbonus stoppando le cessioni dei crediti. Il punto, però, è che alla fine – come spesso accade con questo governo – la toppa è peggio del buco: lo stesso Giuseppe Conte già in tempi non sospetti ha detto che per quel che riguarda il superbonus 110%, un buco nel bilancio dello Stato “non esiste”, e l’unico buco “è quello generato da questo decreto del governo, che rischia di far perdere il lavoro a 130mila lavoratori e far fallire 40 mila aziende”.
Un concetto ribadito anche ieri: “Si è parlato di grandi truffe per il Superbonus ma oggi secondo i dati diffusi dalla Guardia di Finanza sappiamo che si tratta dello 0,3%. La norma sul Superbonus è stata scritta in modo molto rigoroso, le truffe sono ridotte al lumicino mentre più ampie truffe ci sono state per gli ecobonus.
I veri truffatori sono coloro che hanno rinnegato il Superbonus, Meloni, Giorgetti e questo governo che fino all’altro giorno ha fatto campagna elettorale impegnandosi a difendere questa misura”, ha ribadito Conte, secondo cui è “grave che il ministro Giorgetti e la premier Meloni abbiano dato delle cifre menzognere per giustificare la loro iniziativa”. Un’iniziativa che ora all’interno della maggioranza viene vista in cattiva luce, soprattutto perché molti imprenditori sono adesso sfiduciati dalle azioni di governo della destra che pure avevano votato.