Superbonus, Burrelli: “Il nostro parco edilizio è obsoleto”

Col decreto sul Superbonus anche il bonus fiscale per l'abbattimento delle barriere architettoniche non è più cedibile.

Superbonus, Burrelli: “Il nostro parco edilizio è obsoleto”

Molte persone disabili hanno usufruito del bonus fiscale sulle barriere architettoniche in vigore dal gennaio 2022. Ora col decreto sul Superbonus anche quel credito non è più cedibile. Ingegnere Francesco Burrelli, presidente Anaci (Associazione nazionale degli amministratori condominiali), che ne pensa?
“Penso che è un autentico disastro. Una cosa gravissima perché impedisce a coloro i quali potevano finalmente eliminare le barriere architettoniche di farlo. Gli incapienti non ne potranno usufruire a meno che non facciano delle fasce di guardia di controllo o per i redditi bassi. Il punto è sempre lo stesso. Chi ha la possibilità economica di accollarsi alcuni lavori non avrà problemi. Perché il bonus c’è e potranno utilizzarlo: basta pagare e poi scontarselo in 10 anni. Il problema rimane sempre per gli incapienti che non hanno la possibilità di farsi carico di quelle cifre per ristrutturare. Ma il problema non è solo quello. Riguarda anche la centrale termica, gli impianti del videocitofono, i cancelli automatici, gli impianti di riqualificazione dei quadri elettrici degli ascensori. Tutte le riqualificazioni che si potevano fare, soprattutto nei condomini dove ci sono i più fragili, si bloccheranno”.

Cosa fare allora?
“Stabilire che per tutto quello che è per le barriere architettoniche coloro i quali sono incapienti possono compensare il loro credito in un fondo a garanzia dei più deboli. Perché a me va bene tutto…che si blocchi un percorso che era vizioso e che appesantiva il bilancio dello Stato e via dicendo. Ma a fronte di 15-19 miliardi di euro incagliati che non riescono a circolare, rispetto a frodi di 4 miliardi e mezzo allo Stato – che però sembra non siano dovuti ai condomini ma alle case private e alle unifamiliari – non è giusto che a rimetterci siano tutti quanti. Noi di Anaci abbiamo chiesto di essere auditi in Parlamento per dire al governo: ‘Attenzione che nei condomini vivono oltre 40 milioni di italiani’. E dunque io sono d’accordo che non bisogna dare tutto gratis, sono d’accordo che bisogna mettere in concorrenza le aziende, che bisogna verificare i parametri per cui tu hai diritto a una detrazione, a un beneficio, a un bonus, ma attenti a non mettere in discussione il principio della riqualificazione necessaria del nostro parco edilizio. Processo in cui i più deboli vanno aiutati. Dunque d’accordo sui controlli rigorosi ma bisogna mettere regole certe e dare tempo per fare le assemblee, fare le valutazioni, confrontare i preventivi, senza cambiare in continuazione le carte in tavola”.

C’è poi la questione del Superbonus nella ricostruzione delle aree interessate dal terremoto.
“Pare che il sisma-bonus venga salvato. Ma non c’è solo quello. C’è anche tutto il discorso della messa in sicurezza delle nostre case. Ma se da noi ci fosse un terremoto come quello che c’è stato in Turchia e Siria quanti morti piangeremmo e quante cose avremmo da ricostruire? Ma perché andare sempre in emergenza dopo che le cose sono già successe? Non possiamo, programmando e mettendo in piedi un processo virtuoso nel tempo, prevenire? Oltre il 75% del nostro patrimonio è stato costruito prima del ‘74. È fragile. Una scossa di terremoto violenta farebbe molti danni”.

Crede che la soluzione degli F24 per i crediti incagliati sia risolutiva? C’è chi chiede l’acquisto dei crediti fiscali da parte delle partecipate e la cartolarizzazione dei crediti attraverso il coinvolgimento di Sace o Cassa depositi e prestiti.
“Tutte le strade che lei ha citato possano tornare utili. Risolvere il problema dei crediti incagliati può ridare fiducia alle imprese, evitare che migliaia di aziende e altrettanti posti di lavoro saltino per aria. Ripeto: io non sono preoccupato per chi ha la possibilità economica di scaricarsi i lavori. Ma mi faccio carico degli incapienti che vivono nei condomini e che vanno aiutati perché le cifre dei lavori di ristrutturazione non ricadano su di loro in maniera spropositata. Bisognerebbe mettere un reddito di guardia in modo che i pensionati che sono nei condomini quando si vada a votare su lavori da fare abbiano interesse a realizzarli. E mi faccia dire un’ultima cosa…”

Prego.
“Proprio perché Giorgia Meloni crede che abbiamo i migliori architetti, i migliori ingegneri, i migliori termotecnici, le migliori aziende, facciamo in modo di salvare le cose buone.- Giusto colpire gli abusi ma salviamo gli aspetti positivi. Salviamo la parte buona, la parte di quella rete tecnica delle professioni, unitamente agli amministratori di condominio professionisti, perché si riesca a recuperare e migliorare il nostro parco edilizio. Più mettiamo in sicurezza i nostri edifici, meno rischi corriamo”.