“Il contributo alla crescita deve essere necessariamente analizzato alla luce dei costi per il loro finanziamento, come ogni politica pubblica essa deve essere sottoposta a una rigorosa analisi costi-benefici. L’effetto espansivo, come ha rilevato anche la Banca d’Italia, non è stato tale da rendere lo strumento ad impatto nullo per il conto economico delle amministrazioni pubbliche”. È quanto ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso del Question Time alla Camera, rispondendo a un’interrogazione sul Superbonus.
Giorgetti ha annunciato alla Camera che non è intenzione del governo procedere alla proroga del Superbonus “nelle forme a oggi conosciute”
“Non è intenzione del governo procedere alla proroga nelle forme a oggi conosciute” ha detto ancora Giorgetti aggiungendo che le “misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3% del patrimonio immobiliare esistente: prime e seconde case, al mare e ai monti, di ricchi e di poveri, e anche sei castelli”.
“Le misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3% del patrimonio immobiliare esistente”
“Se da una parte la stima dell’impatto macroeconomico del superbonus 110% è incerta – ha detto ancora Giorgetti nel corso del Question Time alla Camera -, dall’altra parte la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è certa, e dobbiamo tenerne conto anche nella prossima nota di aggiornamento al Def. Misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3% del patrimonio immobiliare esistente, prime e seconde case e anche sei castelli. Non è intensione del governo procedere ad una proroga degli interventi nelle forme finora conosciute”.
Ance: “Un governo responsabile non abbandona famiglie e imprese”
“Reputiamo questo un governo responsabile, escludiamo che possa abbandonare famiglie e imprese incolpevoli” ha detto la presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili, Federica Brancaccio, commentando le parole di Giorgetti sul Superbonus. Quella del ministro dell’Economia, ha aggiunto la presidente dell’Ance, è una chiusura sulle forme attuali, “ma mi sembra anche si stiano interrogando su quella che può essere una soluzione, magari in un’altra formula”. La proroga richiesta per i condomini, ricorda Brancaccio, “è solo per i lavori già in corso, anche per non vanificare quanto fatto finora”. Il rischio altrimenti è di avere “scheletri in giro per le città”.