Superbonus 110 ultime notizie: c’è molta confusione e preoccupazione negli ultimi giorni per liberi professionisti ed imprese su tutti. Tanti dubbi anche da parte dei privati che si trovano cantieri bloccati chi sa per quanto tempo.
Superbonus 110 ultime notizie
Negli ultime giorno, il Superbonus 110% è finito nell’occhio del ciclone da parte di privati, professionisti, aziende e politica. Le richieste pervenute hanno nettamente superato i fondi stanziati dal Governo. Al contempo, le banche hanno annunciato lo stop rispetto all’acquisto di futuri crediti. In un simile contesto, il sistema del Superbonus 110% appare sempre più compromesso e molti lavori edilizi rischiano di rimanere incompiuti mentre il Fisco potrebbe presto chiedere di restituire le risorse erogate per svolgere gli interventi consentiti dalla misura.
I fondi stanziati finora dal governo sono pari a 33,3 miliardi ma le risorse disponibili non sono solo esaurite, ma sono anche state superate. Ci si trova, quindi, già di fronte a uno sforamento di 400 milioni di euro.
Cosa succede a chi ha già iniziato i lavori
La preoccupazione più grande in questa fase è per chi ha già iniziato i lavori. Federica Brancaccio, presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili, sottolinea che alcune banche “dicono di non avere più plafond perché vivono nell’incertezza. Il Dl Aiuti non si sa come sarà convertito e dunque si deve immaginare con il Governo una strategia di uscita a medio e lungo periodo. Ma sicuramente i contratti in corso e i crediti già nei cassetti fiscali non possono essere abbandonati“.
Inoltre, il commercialista Christian Dominici al Corriere della Sera ha dichiarato che lo sforamento dei fondi non dovrebbe essere un problema in questa fase, almeno per chi ha già iniziato i lavori. Tuttavia, dal 1° luglio verranno applicati infatti costi più alti cosicché i crediti per i destinatari finali saranno essenzialmente “svalutati”, con conseguenze non positive. Infatti, chi cede ad esempio un credito da 10mila euro se ne vedrà rimborsare meno di 9mila. Dunque, molto probabile che tante opere già iniziate rimarrebbero incompiute finché non ci sarà un intervento legislativo da parte dello Stato ma intanto a rimetterne saranno liberi professionisti ed imprese che rischiano di non essere pagati e di fallire per aver anticipato acquisto di materiali e manodopera.
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