Superbonus 110%: potrebbero esserci delle importanti e positive novità nei prossimi giorni. Dopo il blocco tante sono state le polemiche e le proteste di aziende e liberi professionisti. Tuttavia, serviranno senza dubbi maggiori controlli.
Superbonus 110%, si va verso lo sblocco delle cessioni
Dopo il blocco del Superbonus 110% tante sono state le polemiche e le proteste soprattutto da parte di imprese e liberi professionisti. Sicuramente gli istituti di credito attenderanno la nascita del nuovo Governo per capire se e come la cessione dei crediti edilizi sarà presente nell’Agenda politica.
Qualcosa potrebbe cambiare e muoversi nei prossimi giorni. Entro il 20 agosto prossimo sarà convertito il Decreto Legge 21 giugno 2022, n. 73 (Decreto Semplificazioni fiscali), atteso oggi in aula al Senato. Il nuovo testo, dispone che il regime facilitato introdotto dal decreto Aiuti convertito in legge si applicherà anche alle cessioni e agli sconti in fattura comunicati al fisco prima di quella data. Tale agevolazione porterebbe portare buone notizie, in particolare, per tutte quelle imprese che si sono ritrovate con problemi di liquidità a causa dei vari blocchi legati con i crediti dei bonus edilizi.
Ci saranno più controlli per l’edilizia
Il Fondo monetario internazionale chiede di rafforzare ulteriormente i controlli sull’erogazione del “Superbonus” al 110% sull’edilizia e di ridurre il livello del sussidio, che reputa “eccessivo”. Infatti, secondo il Fmi “il sussidio è eccessivo e l’efficienza energetica è scarsamente mirata”. Ecco che l’istituzione rileva che nel 2021 solo 57.000 abitazioni, meno dello 0,5% degli oltre 12 milioni totali in Italia sono state rinnovate usando questo schema e il miglioramento in termini energetici è stato marginale, rispetto al consumo complessivo da questo canale.
“L’aliquota molto elevata di agevolazione, che supera il costo dell’intervento sovvenziona in parte spese che sarebbero state effettuate comunque e incoraggia l’azzardo morale, dato che le famiglie – si legge – non hanno incentivi a prevenire l’eccessiva fatturazione”. Saranno necessari eventualmente controlli più approfonditi: lo schema sul 110% “resta vulnerabile a carichi eccessivi – avverte il rapporto – anche se sono state introdotte misure per ridurre le pratiche fraudolente, limitando i trasferimenti di crediti”.