Obbligo della terza dose per sanitari e operatori delle forze dell’ordine, certificato verde ridotto a nove mesi, l’anticipo della dose booster a cinque mesi, come già annunciato dal ministro Roberto Speranza (leggi l’articolo), e con ogni probabilità l’introduzione del Super Green Pass già dalla zona bianca. Sono queste le possibili novità del decreto che sarà sul tavolo del Consiglio dei Ministri oggi (ore 15.30) e che dovrebbero essere il giusto compromesso per accontentare un po’ tutti. Anche se al nord i governatori, per lo più i leghisti, puntano a salvare la stagione invernale e tenere aperti gli impianti da sci, costretti alla chiusura anticipata nel 2020 e mai riaperti nel 2021.
Ma esattamente cosa si intende con super Green Pass? In poche parole vuol dire che soltanto chi è vaccinato potrà andare nei bar, ristoranti, palestre, piscine, cinema, teatri, musei. Tutte le attività ricreative saranno off limits per chi non è immunizzato. Ci sono però delle deroghe e cioè al lavoro si potrà andare con il tampone. Anche treni ad alta velocità e aerei saranno accessibili a chi non è vaccinato purché abbia un tampone negativo. Ma ci sono ancora molti punti che la cabina di regia dovrà chiarire prima del confronto con i presidenti di Regione. A partire dall’entrata in vigore. La data, infatti, non è stata ancora stabilita.
IL TIMING. Potrebbe essere il primo dicembre, sembra scontato che non si vada oltre la prima settimana di dicembre. Ma c’è da stabilire anche in quale zona entreranno in vigore i divieti. La linea rigorista del governo e alcuni presidenti di Regione spingono perché i divieti scattino già in zona bianca. L’alternativa è quella di farli scattare dalla zona gialla. Ma se da un lato vengono ammesse deroghe all’acceso sul posto di lavoro ed alcuni mezzi di trasporto, dall’altro lato potrebbe subire delle modifiche il tempo di validità dei tamponi, ovvero dovrebbe essere abbreviato.
Se passerà questa linea il molecolare passerebbe da 72 ore a 48 ore, l’antigenico da 48 ore a 24 ore. Inoltre il governo sta valutando la possibilità di imporre l’obbligo vaccinale a personale scolastico, forze dell’ordine e dipendenti che lavorano allo sportello della pubblica amministrazione. Di fronte alla risalita della curva epidemiologica si sta valutando di introdurre nuovamente l’obbligo di mascherina all’aperto anche in zona bianca. Per quanto riguarda, invece, il trasporto pubblico alcuni ministri vorrebbero imporre il green pass o almeno il tampone per salire su autobus e metropolitane. Bisogna però risolvere il problema dei controlli.
LOCKDOWN SOCIALE. Certo è che dentro le forze che sostengono il governo Draghi, il Pd e Forza Italia sono quelle maggiormente favorevoli a una stretta per limitare la socialità dei non vaccinati, spalleggiati dal ministro della Salute Speranza. Per questo in queste ore si riunisce la cabina di regia e dopo un nuovo passaggio con le Regioni, si andrà nel pomeriggio in Cdm. Il fronte più prudente vorrebbe far partire le restrizioni al di là della zona di rischio, quindi anche in zona bianca.
Ma alla fine potrebbero scattare in giallo, se non in alcuni casi addirittura in arancione. Non esattamente in linea con le posizioni del leader del carroccio Matteo Salvini che negli scorsi mesi ha già dovuto digerire le misure restrittive introdotto con i precedenti provvedimenti, in primis dal presidente del Consiglio Mario Draghi, ad iniziare dal Green Pass sul posto di lavoro.