Un alto funzionario di Stato che ha un po’ troppe poltrone. E che nelle scorse settimane ha indetto un bando che sta scatenando un putiferio. Il punto di partenza di questa vicenda è Luigi Ferrara, presidente della Consip, salito di recente agli onori della cronaca nell’ambito dell’inchiesta che sta mettendo a soqquadro il Giglio magico: Ferrara (non indagato) avrebbe saputo dai vertici dei Carabinieri l’esistenza di un’inchiesta e avrebbe riferito l’informazione all’ad della società di Stato, Luigi Marroni.
Ruoli – Il fatto è che il boiardo non solo è presidente della Consip, ma inanella diverse altre poltrone: è capo del Dag (il Dipartimento del Tesoro che gestisce personale e logistica), è il responsabile della prevenzione della corruzione di via XX Settembre, è consigliere di amministrazione della Difesa Servizi (società pubblica che cura tutta una serie di attività collaterali della Difesa, dagli immobili ai marchi) e da non molto tempo gestisce ad interim all’interno del Dag la strategica “Direzione razionalizzazione degli immobili, degli acquisti, della logistica e gli affari generali”. Proprio su quest’ultima poltrona, in tempi recenti, si sono appuntate le critiche dei sindacati, in particolare della Uilpa. Del resto dallo stesso sito internet del Dag si apprende che la direzione per ora ricoperta da Ferrara si deve occupare, tra le tante cose, anche di funzioni di indirizzo e controllo nei confronti della Consip. La stessa società che però Ferrara presiede. Insomma, parliamo di una delle tante questioni di opportunità che investono spesso funzionari della Pubblica amministrazione nostrana. Sta di fatto che la Uilpa ha posto la questione in un comunicato del 2 marzo 2017. E l’effetto c’è stato, perché il successivo 7 aprile lo stesso Ferrara ha firmato una procedura per individuare un dirigente del Mef che lo sostituisca al vertice della “Direzione razionalizzazione degli immobili, degli acquisti, della logistica e gli affari generali”.
Altro fronte – La Uilpa, però, non ha mollato la presa. Così, in un’altra comunicazione e in una lettera al ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, entrambe datate 4 maggio 2017, ha di fatto accusato la procedura di essere un bando ad personam. Per quale motivo? Semplice, perché secondo il sindacato i requisiti richiesti per concorrere al posto sono troppo sbilanciati sulla conoscenza del mondo Consip. Laddove, ha argomento la Uilpa, la direzione in questione si occupa di molto altro. In realtà, come ha verificato La Notizia, i requisiti del bando che chiamano in causa la Consip sono tre su sette. Comunque troppi, secondo il sindacato. Il quale fa notare che all’interno della Direzione, il cui vertice adesso è stato messo in palio, solo un ufficio sui 10 complessivi si occupa delle questioni Consip. Come dire: il bando sembra tagliato per qualche dirigente che potrebbe venire da quell’ufficio. Di sicuro la procedura, scaduta lo scorso 24 aprile, ancora non ha individuato il vincitore.
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