Sullo ius scholae FI non arretra. “Pronti al dialogo con la sinistra”

Lega e FdI fanno muro sullo ius scholae: "Non è nel programma". Intanto Più Europa prepara il quesito referendario.

Sullo ius scholae FI non arretra. “Pronti al dialogo con la sinistra”

Continua la battaglia in maggioranza sulle norme per concedere la cittadinanza italiana agli stranieri. Forza Italia, decisa ad andare avanti sullo ius scholae, in base al quale si dovrebbe concedere la cittadinanza italiana ai bambini stranieri che hanno concluso un percorso di studi nel nostro Paese, non accetta il niet leghista sul tema.

Lega e FdI fanno muro sullo ius scholae: “Non è nel programma”. Intanto Più Europa prepara il quesito referendario

“Nessuno può dire all’altro ‘non devi parlare di questi temi o fai un favore alla sinistra’: non prendiamo lezioni su come ci si oppone alla sinistra e non rinunciamo ai nostri principi”, dice il vicepremier, ministro e leader degli azzurri, Antonio Tajani. Gli replica il vicepremier leghista e ministro, Matteo Salvini. “Nel programma di governo non ci sono né ius scholae né ius soli”, dice il leader del Carroccio.

Pagella politica ci aiuta a ricostruire le posizioni dei vari partiti sul tema. In questi giorni vari esponenti di Fratelli d’Italia hanno ribadito che la riforma della legge sulla concessione della cittadinanza non è nel programma di governo e dunque aprirebbe un dibattito delicato e rischioso per la maggioranza.

“La legge sulla cittadinanza non è nella nostra agenda. Se è un’emergenza come le opposizioni dicono, perché non sono intervenute quando erano al governo?”, ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti in un’intervista con La Stampa.

Ma, in passato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, quando era all’opposizione, ha difeso la possibilità di concedere la cittadinanza italiana agli adolescenti stranieri che hanno concluso la scuola dell’obbligo, che nel nostro Paese dura dieci anni, dai 6 ai 16 anni di età.

Le diverse posizioni dei partiti di opposizione

I partiti che in Parlamento sono all’opposizione del governo sono tutti favorevoli a cambiare le regole, ma le loro posizioni non coincidono sempre. Nel suo programma elettorale per le elezioni europee, il Pd, spiega sempre Pagella Politica, ha ribadito di essere favorevole a “una riforma della cittadinanza che garantisca lo ius soli”, in base al quale “chi nasce o cresce in Italia è italiano”.

Durante la campagna elettorale per le elezioni politiche del 2022, anche Alleanza Verdi-Sinistra si è schierata a favore dell’introduzione dello ius soli. Il Movimento 5 Stelle è invece contrario alla proposta del Pd e di Alleanza Verdi-Sinistra, ma è favorevole a introdurre una forma di ius scholae. In un intervento pubblicato il 18 agosto dal Corriere della Sera, il presidente Giuseppe Conte ha scritto che lo ius soli “produrrebbe l’effetto di attribuire la cittadinanza a chi, anche occasionalmente, nasce su suolo italiano, senza alcuna considerazione per i necessari processi di integrazione”.

Secondo Conte, bisognerebbe approvare una legge “che condiziona l’acquisizione della cittadinanza al compimento di un intero ciclo di studi per quei bambini nati o arrivati in Italia entro i 12 anni d’età”.

In questi giorni anche il leader di Azione Carlo Calenda e quello di Italia Viva Matteo Renzi hanno difeso la necessità di riformare la legge sulla concessione della cittadinanza italiana. In vista delle elezioni politiche del 2022, i due partiti hanno proposto di concedere la cittadinanza italiana a chi ha frequentato “per almeno cinque anni un percorso di formazione in Italia” e “a tutti gli studenti stranieri che hanno svolto e completato gli studi universitari” nel nostro Paese. Ma alla fine anche il Pd, pur sognando lo ius soli, è pronto a dialogare con Forza Italia sullo ius scholae. Idem Avs.

Il referendum di Più Europa

“La prossima settimana vogliamo depositare il quesito del referendum sulla cittadinanza”, ha affermato ieri il segretario di Più Europa Riccardo Magi, in un’intervista al sito di Repubblica. “Alla fine di luglio, durante il suo viaggio in Brasile, Sergio Mattarella ha fatto un intervento sottolineando come la legge brasiliana che si rifà allo Ius soli dà una lezione di civiltà”, spiega Magi.

Le norme sulla concessione della cittadinanza italiana sono regolate dalla legge n. 91 del 1992. In breve, l’ottenimento della cittadinanza italiana è regolato dal principio dello ius sanguinis, in base al quale la cittadinanza viene “ereditata” automaticamente alla nascita se almeno uno dei genitori già la possiede. Le cose si complicano per i bambini nati in Italia da genitori entrambi stranieri. In questo caso, per ottenere la cittadinanza italiana un bambino può riceverla solo dopo aver compiuto 18 anni e se fino a quell’età ha vissuto senza interruzioni sempre nel nostro Paese. Gli altri cittadini stranieri possono ottenere la cittadinanza italiana dopo essere stati residenti per almeno dieci anni in Italia.