Colpa degli altri, lui è stato frainteso. Il ministro alla Difesa Guido Crosetto si dice “profondamente colpito dal tentativo di mistificazione delle mie parole. Non ho detto che a me raccontano di incontri segreti, di cospirazioni“.
Ieri alla Camera il ministro ha negato di avere mai parlato di complotti giudiziari contro il governo. “A me raccontano di riunioni di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni”, aveva detto in un’intervista al Corriere della Sera.
Sulle toghe la retromarcia di Crosetto
Ora la sua versione cambia. Gli incontri riferiti sarebbero, secondo quanto detto dal ministro, “riunioni di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni”.
Solo che nel suo intervento di fronte ai deputati si lascia prendere la mano e alla fine non riesce a ricadere nella teoria del complotto che avrebbe voluto allontanare: “Do lettura di alcuni interventi pubblici che io reputo gravissimi sulla questione giustizia. Io ho totale fiducia nella magistratura ma so discernere, mi riferisco ad alcune cose pubbliche che ho sentito in cui qualcuno ha parlato di una magistratura che deve avere ‘una fisiologica funzione antimaggioritaria a tutela dei diritti’…”, ha detto ieri.
E non manca, ovviamente, un po’ di vittimismo. Il ministro ha parlato di “un plotone di esecuzione contro il sottoscritto”. Così la risposta all’interpellanza di Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa, alla fine non fa altro che rintuzzare le critiche.
“C’è un tentativo di mistificazione delle mie parole: le rileggo in italiano – spiega Crosetto – come lo saprebbe interpretare un qualunque bambino delle elementari: ‘a me raccontano di riunioni di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni’. Ho detto che a me raccontano di incontri segreti, di cospirazioni? No“, ha esordito il ministro della Difesa.
“In questi giorni è stato messo su un plotone di esecuzione contro il sottoscritto, con insulti, interpretazioni malevole delle mie parole. La mia era una riflessione molto più alta. Tornando indietro non la farei perché avevo altro da fare, mi occupo di altro. Mentre scoppiava questo dibattito io ero all’Onu a parlare con Guterres di Medio Oriente, di pace e stabilità”, ha aggiunto.
“Apro un tema di cui dobbiamo discutere prima o poi: questo scontro tra politica e magistratura dovrà finire. Io ho trovato alcuni magistrati – ho sentito esponenti di Area – che vedono nel governo un attacco alla magistratura, quasi che non voglia farla lavorare. C’è chi ha detto che il ruolo della magistratura deve essere quello di riequilibrare la volontà popolare. Ma chi ha responsabilità deve essere terzo: pensate se questa frase la avesse pronunciata un generale o un prefetto”, ha detto Crosetto.
Solito copione
“Dal ministro abbiamo sentito solo complottismi e vittimismi“, ha replicato Giuseppe Conte, parlando fuori da Montecitorio. Il leader del M5s ha aggiunto: “Ha lamentato un plotone di esecuzione ad personam dopo aver rilasciato quell’intervista” sulla giustizia “ma qui ad personam sono solo le fermate dei treni per i ministri e i privilegi di una classe politica che sembra riportarci indietro nel passato”.
Nell’aula della Camera erano presenti soltanto trenta deputati, dell’interpellanza al ministro si è saputo soltanto giovedì sera, alla Camera non c’erano votazioni. C’erano però la segretaria del Pd Elly Schlein e il leader del Movimento Cinque Stelle Conte.