Allora non era tutta colpa di Lucia Azzolina, la ministra dell’Istruzione del precedente governo massacrata lo scorso anno allo scoccare della prima campanella del rientro in classe in una situazione pandemica peraltro ben diversa rispetto all’attuale – i vaccini erano ancora lontani – e accusata, nei mesi precedenti, per presunti ritardi e inadeguatezze.
Col governo “dei migliori” le cose non sembrano in verità procedere in maniera ottima: mentre a Bolzano ieri gli studenti sono già tornati in Aula è conto alla rovescia per l’arrivo di quella che è stata definita la “Super App”, vale a dire la piattaforma che con due click consentirà di sapere se il personale è in regola con il Green Pass, che dovrebbe – il condizionale è d’obbligo – essere pronta per lunedì prossimo, data in cui si tornerà sui banchi in ben dieci regioni.
Almeno così assicura il ministro Patrizio Bianchi, che stamattina sarà in audizione in commissione Istruzione alla Camera per poi recarsi in quella omologa del Senato nel pomeriggio. La piattaforma, fornita da Sogei, velocizzerà i controlli sulla validità del certificato verde rispetto alla procedura manuale, utilizzata in questi giorni attraverso la App VerificaC19 e permetterà di far dialogare il Sistema informativo dell’istruzione (Sidi) con la Piattaforma nazionale Digital green certificate (Pndgc).
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Gli oltre ottomila presidi italiani, o chi per loro, dovranno quindi quotidianamente collegarsi al Sidi con l’inserimento delle credenziali e comparirà una schermata con i codici fiscali del personale presente quel giorno. Un altro click e si avrà in tempo reale l’elenco del personale, identificato con un semaforo verde o rosso. Per quanto riguarda quest’ultimo caso, il titolare del Dicastero di Viale Trastevere ha precisato che “Chi non ha il Green Pass o il documento che certifica di essere esente dal vaccino sarà sospeso senza emolumenti”.
In realtà esiste anche un cartellino “giallo”, nel senso che prima scatteranno gli approfondimenti sull’interessato mentre al quinto giorno di rosso scatterà la sospensione dal servizio e dallo stipendio. Bianchi è tornato anche sulla possibilità di togliere la mascherina in classe qualora fossero tutti vaccinati definendolo “Un segnale forte di ritorno alla normalità”.
NODO TRASPORTI
Restano i dubbi, invece, sulla questione trasporti, espressi fra gli altri dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti che ieri ha scritto al ministro dell’interno Luciana Lamorgese (e per conoscenza anche a Draghi) per scongiurare l’eventualità che, qualora non ci fosse sufficiente disponibilità di mezzi o di corse per quanto riguarda i trasporti locali “Per evitare pericolosi affollamenti i tavoli di coordinamento previsti presso le prefetture potrebbero scegliere di differenziare l’orario di ingresso a scuola, se non addirittura imporne l’articolazione in turni antimeridiani e pomeridiani.
E queste soluzioni – argomenta Garlatti – potrebbero compromettere i diritti al riposo, al gioco, allo sport, alle attività culturali, ricreative ed educative riconosciuti a bambini e ragazzi dalla Convenzione di New York. Auspico che tutti i prefetti italiani possano assicurare il rispetto anche di questi fondamentali diritti”. Insomma anche sul fronte trasporti i nodi non sono del tutto risolti e pure in questo caso il ministro è cambiato – il tecnico Enrico Giovannini al posto della dem Paola De Micheli – ma le soluzioni previste non sembrano aver apportato cambiamenti epocali. Peraltro i comuni per potenziare i controlli sui bus potranno utilizzare i fondi stanziati dal governo per finanziare i servizi aggiuntivi (618 milioni di euro) solo nel secondo semestre.
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