“Sulla pace l’Europa ha fallito. E ora ci tocca sperare negli Usa”: parla il capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Difesa alla Camera, Pellegrini

“Gaza è stata abbandonata al proprio destino dall’Occidente per complicità col criminale di guerra Netanyahu”.

“Sulla pace l’Europa ha fallito. E ora ci tocca sperare negli Usa”: parla il capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Difesa alla Camera, Pellegrini

Il futuro capo della Casa Bianca, Donald Trump, ha annunciato che un incontro con Vladimir Putin è in preparazione, con lo scopo di “porre fine” al conflitto.
Marco Pellegrini, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Difesa alla Camera, possiamo sperare che con Trump si arrivi a una svolta nel conflitto in Ucraina?
“Sarebbe stato meglio arrivarci 100 mila morti ucraini fa, ad aprile 2022, quando Londra e Washington bloccarono un accordo già raggiunto da Putin e Zelensky. Se oggi siamo costretti a sperare in Trump vuol dire che negli ultimi tre anni l’Italia e l’Europa hanno rinunciato ad essere attori protagonisti al tavolo dei negoziati. Vuol dire che i principali leader europei, dopo la folle invasione di Putin, hanno soffiato sul fuoco del conflitto invece di impegnare tutte le proprie forze, il proprio prestigio, la propria influenza per spegnere quei fuochi. Vuol dire che questi leader (se così vogliamo definirli) sono lontani anni luce dai De Gasperi, dagli Schuman, dagli Adenauer, cioè da coloro che concepirono e fecero nascere la nuova Europa, che aveva come principio fondante il rifiuto della guerra, dopo gli orrori e l’immane carneficina del secondo conflitto mondiale. Se oggi siamo costretti a sperare in Trump, dopo tre anni di guerra e di centinaia di migliaia di morti, vuol dire che l’Italia e l’Europa hanno abbracciato una sola opzione, quella bellicista, forse pensando che la guerra sarebbe durata poco, che sarebbe stato relativamente semplice mettere in ginocchio la Russia, militarmente ed economicamente. Rileggere oggi le dichiarazioni trionfalistiche del 2022 di Draghi, Letta, Calenda, metti i brividi”.

O si corre il rischio di legittimare Putin a scapito dell’Ucraina?
“L’unico rischio che si corre è di non fare la cosa giusta, pur di continuare questa insensata guerra per procura, pur di non ammettere che l’unica via ragionevole è quella diplomatica. Questo conflitto nel cuore dell’Europa deve terminare il prima possibile e se per arrivarci occorre negoziare col nemico – Putin in questo caso – che si faccia. Non ci sarebbe nessuna legittimazione di Putin o delegittimazione di Zelensky o dell’Occidente. Del resto, da che guerra è guerra, i negoziati per un cessate il fuoco o per la pace si fanno con il nemico, in cui ciascuna parte presenta le sue proposte per poi trovare una mediazione, magari con l’aiuto della comunità internazionale”.

Allo stesso tempo il FT dice che gli Usa non sono in grado di mettere subito fine alla guerra e temono un effetto Afghanistan, lasciando Kiev sola.
“E’ uno scenario che io stesso ho denunciato in Parlamento più volte. Ovviamente nessuno lo auspica ma il pericolo che accada, teoricamente c’è, visti anche i precedenti storici in Vietnam e, più recentemente, in Afghanistan. Questo scenario da incubo diventerebbe molto probabile se la guerra proseguisse ancora per anni, fino ad esaurire ogni residua capacità di resistenza dell’Ucraina e di supporto occidentale. Per evitarlo serve uno sforzo colossale per la pace, serve un accordo che garantisca la sicurezza futura dell’Ucraina anche senza il suo ingresso nella Nato. Noi europei abbiamo il dovere morale di provarci e di impegnare tutte le nostre forze affinché le armi tacciano. Tra l’altro, i cittadini europei, le imprese, le famiglie, chi alza la saracinesca tutte le mattine, non hanno alcun interesse a che la carneficina continui. Sono altri che traggono profitto da questa situazione: le industrie belliche, il complesso militare- finanziario, chi fa affari d’oro con il gas naturale liquefatto e il commercio di idrocarburi in genere”.

Ritiene invece che l’Europa continui ad avviarsi verso una deriva bellicista assicurando ancora armi a Kiev?
“Assolutamente sì, lo dicono i fatti, non è una mia interpretazione. Se Stati Uniti e Russia avvieranno finalmente una fase di dialogo, l’Europa dovrebbe cercare di entrare in questo processo visto che si parla del suo futuro: sarebbe masochistico se scegliesse di restare fuori proseguendo imperterrita sul sentiero di guerra, sostituendosi alle forniture militari degli USA. Però con gli attuali leader europei tutto è possibile…”.

Crede che l’Europa, e in particolar modo l’Italia, abbiano abdicato al loro ruolo diplomatico per arrivare a una soluzione pacifica nella risoluzione dei conflitti in corso?
“Certo, purtroppo questo è un doloroso dato di fatto sotto gli occhi di tutti: non è solo un insulto ai valori fondativi dell’Europa, è una follia masochistica perché lascia che siano altri attori a cercare la pace, sulla testa degli europei, quindi significa delegare ad altri le decisioni sul futuro della sicurezza europea. Un vero e proprio suicidio! In più, noi italiani siamo vincolati al rispetto dell’art. 11 della Costituzione che ci impone di ripudiare la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. E sa cosa vuol dire? Significa lavorare incessantemente, tutti i giorni, per non creare le premesse di una guerra, per allontanarla, per annullare le possibilità che si verifichi. Ebbene, l’Italia, questo governo Meloni, non l’ha fatto ma ha solo obbedito alle volontà belliciste di Usa e Regno Unito”.

Zelensky è stato in Italia in queste ore, ritiene il governo Meloni troppo appiattito sulle sue posizioni?
“Meloni ha una posizione autonoma su questi temi? Non mi risulta! Meloni non è appiattita sulle posizioni di Zelensky ma su quelle di Washington, alla ricerca continua e ossessiva di legittimazione internazionale, dimenticando e calpestando i nostri principi e valori repubblicani ma anche i nostri interessi geopolitici ed economici. Tutto, pur di continuare a ricevere baci in fronte, a favore di telecamere. Una pena infinita”.

Si parla solo di Ucraina, c’è il rischio di dimenticare Gaza?
“Gaza è già stata dimenticata, anzi, ignorata, abbandonata al proprio destino dall’Occidente. Non per colpa dell’Ucraina, ma per una cinica e disumana scelta di complicità con il criminale di guerra Netanyahu. Un giorno la storia chiederà conto a tutti noi di quanto fatto per evitare il genocidio dei palestinesi. E la condanna sarà durissima per chi oggi ripete stupidamente le menzogne di Netanyahu e del suo governo di criminali”.