Lo stallo non si sblocca. La manovra rimane impantanata al Senato e rischia di slittare anche l’approdo in Aula, già ampiamente in ritardo e previsto per il 18 dicembre. La maggioranza continua a dividersi facendo richieste che il governo non vuole accogliere, mentre l’opposizione lascia i lavori in segno di protesta.
Per provare a sbloccare l’impasse la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, terrà un vertice alle 15 con i capigruppo di maggioranza, a cui potrebbe partecipare anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Intanto nella maggioranza aumenta il pressing su alcune misure, a partire dalla proroga del Superbonus.
Manovra, caos nella maggioranza
Il governo continua a puntare a far approdare la manovra in Aula al Senato il 18 dicembre, ma i tempi sono stretti. “Chiaramente non è semplice – ammette la sottosegretaria all’Economia Lucia Albano – ma l’obiettivo rimane”. Nelle prossime ore è atteso l’ultimo emendamento del governo sulle infrastrutture, su cui ancora non c’è l’intesa.
Le opposizioni, intanto, hanno abbandonato i lavori della commissione Bilancio. Come spiega la senatrice del Pd, Beatrice Lorenzin, “ci rifiutiamo di fare una discussione generale su cose che devono ancora arrivare: hanno annunciato degli emendamenti che non arrivano, vogliamo sapere se se alcuni argomenti saranno assorbiti o meno, il governo ha avuto più di un mese di tempo e ora ci troviamo a pochi giorni dal Natale in questa situazione in cui non abbiamo un quadro chiaro”.
Il nodo Superbonus: la proroga non ci sarà
I relatori della manovra stanno lavorando a un emendamento sul Superbonus, ma non una proroga, come sottolinea il ministero dell’Economia. Si parla di una “Sal straordinaria al 31 dicembre con la consegna dei documenti entro i primi dieci giorni di gennaio”, spiega Guido Quintino Liris, tra i relatori della manovra ed esponente di Fratelli d’Italia.
Si tratterebbe della consegna dei documenti per il Superbonus 110% relativi ai lavori eseguiti entro il 31 dicembre. Un testo “non oneroso”, mentre la proroga “sarebbe utile per un completamento ordinato dei lavori, ma sarebbe troppo oneroso”. Perché costerebbe “4 miliardi e mezzo al mese”. In pratica, la maggioranza ammette che una proroga serve, ma decide di non applicarla perché non riesce a trovare i soldi, scaricando quindi il problema su famiglie e imprese.
Il ministro dell’Economia ha infatti escluso e smentito “qualsiasi ipotesi di proroga del Superbonus circolata in queste ore”, viene sottolineato da via XX Settembre. Sulla proroga del Superbonus è soprattutto Forza Italia a non rassegnarsi, tanto che anche il relatore Dario Damiani aveva ipotizzato una misura per “chiudere qualche stato di avanzamento dei cantieri in maniera non onerosa”. La proroga, quindi, non ci sarà, nonostante anche la maggioranza sappia bene che servirebbe.