“I fatti dicono che ormai su certe questioni i partiti politici non possono più dirci di no e lo abbiamo dimostrato con il taglio del numero dei parlamentari”. Il deputato M5S, Raffaele Trano, non ha dubbi. Sul carcere all’evasione è solo questione di forma e di tempi. Ma alla fine, è pronto a scommettere che “si troverà l’intesa definitiva sulle soglie di punibilità e se il provvedimento non sarà inserito nel decreto fiscale lo si farà con un decreto ad hoc”.
Maxi-evasione da 100 milioni tra Roma e Latina e 650 indagati. L’ultima operazione della Guardia di Finanza è la prova che sul carcere agli evasori occorre andare avanti?
“Assolutamente sì, ma non lo scopriamo certo oggi. Non è la prima volta che tra Roma e Latina vengono create vere e proprie società “cartiere” finalizzate alla truffa ai danni dello Stato. Per questo vogliamo rendergli la vita sempre più dura grazie alla digitalizzazione del fisco. L’incrocio in tempo reale dei dati consente un monitoraggio giornaliero sui flussi di fatturazione”.
Non tutti, però, sembrano condividere l’insistenza di Di Maio per introdurre il carcere agli evasori nel decreto Fiscale, tanto che il provvedimento è slittato. Su cosa vertono le obiezioni e c’è margine per un’intesa, magari sulle soglie di punibilità?
“Sappiamo che sulla battaglia per la legalità siamo un po’ soli. Sono fiducioso che alla fine si troverà l’intesa definitiva sulle soglie di punibilità e se il provvedimento non sarà inserito nel decreto fiscale lo si farà con un decreto ad hoc. Se i nostri interlocutori necessitano di più tempo per ragionare sulla proposta non c’è problema. Vede, i fatti dicono che ormai su certe questioni i partiti politici non possono più dirci di no e lo abbiamo dimostrato con il taglio del numero dei parlamentari”.
Berlusconi ha deciso di aderire alla manifestazione Lega-FdI del 19 ottobre motivando la partecipazione di Forza Italia proprio per la norma illiberare del carcere a chi evade oltre i 50mila euro. E’ sorpreso?
“Berlusconi ha avuto un concetto di legalità a corrente alternata e in questo senso ravvedo piena coerenza. Se il centrodestra vuol fare della difesa di chi delinque il collante della propria alleanza, posso solo dire auguri”.
I renziani, intanto, chiedono di arichiviare Quota 100 per tornare, di fatto, all’impianto della legge Fornero. Un altro paletto posto da un alleato di Governo: come ne uscirete?
“L’abolizione di Quota 100 non è in discussione e non è nei 29 punti dell’accordo di Governo con Pd e Leu. È ora di smetterla di fare cassa sulla pelle dei lavoratori italiani. Chi ha lavorato una vita ha il diritto di usufruire di dell’opportunità offerta da Quota 100. Non c’è bisogno di un accordo politico sul tema perché l’accordo c’è già ed è nei 29 punti che non prevedono l’abolizione di Quota 100”.
Altro pilastro della Manovra è il taglio del cuneo fiscale che i Cinque Stelle vorrebbero accompagnare con le nuove norme sul salario minimo. Lo schema resta confermato e, sul salario minimo, vista la divergenza di vedute con il Pd, che tipo di intervento si prefigura?
“Il taglio al cuneo fiscale ci sarà ed entrerà fin da subito nella Legge di Bilancio. È una misura che spingiamo da tempo, fin dal precedente Governo con la Lega. L’intervento si accompagna al salario minimo, sul quale sono state presentate due proposte, una nostra e una da parte del Pd. Siamo aperti al dialogo e al confronto con le parti sociali, quel che ci sta a cuore è che la legge sia chiara e stabilisca una volta per tutte che al di sotto di una certa paga oraria un contratto di lavoro sia considerato fuorilegge”.