“Sulla Flat tax la Lega faccia come abbiamo fatto noi sul Reddito di cittadinanza: dica dove sono le risorse per realizzarla”, taglia corto Lucia Azzolina, deputata del Movimento Cinque Stelle.
Sulla Flat Tax, il nodo restano le coperture. Il vice ministro Garavaglia dice che non svela dove prenderanno i soldi per non farseli rubare da Di Maio. Però intanto la domanda resta: è la Lega a dover dare una risposta?
“È importante una premessa per fugare ogni dubbio: il Movimento vuole abbassare le tasse. Chi fa una proposta, però, non si può limitare alla suggestione, ma deve indicare anche – e soprattutto – il modo per realizzarla. Noi lo abbiamo fatto, ad esempio, con il Reddito di Cittadinanza. Adesso è giusto che la Lega dica – non solo a noi, ma a tutti gli italiani – dove sono le risorse da impiegare per la Flat Tax, senza togliere nulla ai cittadini”.
A proposito di Garavaglia, per l’esponente del Carroccio il salario minimo così com’è danneggia le imprese e va rivisto. Ma la Lega non aveva ritirato gli emendamenti al vostro ddl al Senato? Cosa è cambiato?
“Per noi il salario minimo va fatto e l’iter procede regolarmente, con la proposta di legge che al momento è all’esame della Commissione Lavoro al Senato. Il provvedimento non è assolutamente un peso per le aziende, che anzi potranno cosi combattere la concorrenza sleale di chi sfrutta i lavoratori. E poi, le sembra
dignitoso che alcuni lavoratori continuino a guadagnare 2-3 euro l’ora?”.
Poi c’è la questione dei minibot. Con due scuole di pensiero nella Lega: Borghi che li difende e Giorgetti che lo ha sconfessato definendoli “non verosimili”. Chi ha ragione tra i due e qual è la posizione dei Cinque Stelle al riguardo?
“Non entriamo nel merito dei contrasti all’interno della Lega, anche se di sicuro colpisce una tale divergenza di vedute. Dal Carroccio, prima hanno voluto inserire i minibot nel contratto di governo, adesso si mostrano contrari con alcuni esponenti. Facciano chiarezza. Certamente occorre uno strumento per fare fronte a una vera e propria priorità: pagare i crediti delle imprese”.
Intanto il ministro dell’Interno Salvini annuncia che incontrerà i sindacati: un’interferenza nelle competenze del ministro del Lavoro Di Maio?
“Non mi risulta esista alcun divieto di incontro tra parti sociali e ministri, nemmeno nel caso in cui questi ultimi non abbiano la competenza necessaria. Le soluzioni, però, non dipendono dalle chiacchierate, ma dalle politiche concrete che – ci metto la mano sul fuoco – il ministro Di Maio continuerà a portare avanti con efficacia”.
A proposito di sindacati, come vi spiegate tanta avversione contro Reddito di cittadinanza e salario minimo da parte delle organizzazioni dei lavoratori?
“Noi siamo ogni giorno al fianco dei lavoratori: una legge come quella sul salario minimo ne è la prova tangibile. Forse è meglio che i sindacalisti tornino nelle piazze a dialogare realmente con i lavoratori”.
Una battuta sulla polemica innescata dall’ultima fatica letteraria di Di Battista. Si è aperta una resa dei conti interna per la leadership del Movimento?
“Basta polemiche. Luigi Di Maio ha avuto la conferma come capo politico dall’80% degli iscritti. Le critiche comunque servono solo se sono costruttive. Pensiamo a lavorare, siamo stati eletti per questo”.