Sul salario minimo è andato tutto come da programma, con le destre che hanno bluffato dicendosi aperte a discutere per poi rinviare tutto a settembre. L’Aula della Camera, infatti, con 168 voti a favore, 127 contrari e 3 astenuti ha approvato la questione sospensiva proposta della maggioranza di un rinvio di 60 giorni dell’esame della pdl, presentata dalle opposizioni, sulle disposizioni per l’istituzione del Salario minimo.
Sul salario minimo, le destre sono un bluff
“Oggi siamo qui per ricordarvi che mentre aumentano i mutui, la benzina, il prezzo del carrello della spesa ci sono persone che lavorano da mattina a sera per 3-4 euro lordi l’ora, ci sono contratti sempre più precari”. È quanto detto dal leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, durante il suo intervento a Montecitorio, durante il dibattito relativo alla questione sospensiva proposta dalla maggioranza.
“Le intenzioni all’apertura al dialogo da parte della presidente Meloni, sono rimaste solo parole. Tajani ha parlato di una misura ‘sovietica’, eppure il ministro degli Esteri dovrebbe conoscere la geografia europea: 21 paesi su 27 hanno adottato questa soluzione. Il ministro Musumeci ha detto che questa sarebbe una misura ‘assistenzialista’”, ha aggiunto Conte visibilmente contrariato.
Conte ha poi ricordato come “in piena estate sono stati ripristinati i vitalizi al Senato e ieri avete aperto la strada a possibili aumenti degli stipendi dei deputati. Quindi no al salario minimo e si a stipendi massimi per i politici? Non ve lo permetteremo. A voi interessa solo rispondere alle vostre corporazioni, padroni e padroncini, vi chiediamo: non vi ripresentate ad ottobre con proposte furbe”. ha concluso.
Ira delle opposizioni per il rinvio della discussione sul salario minimo: “Vergogna”
Subito dopo la votazione, dai banchi delle opposizioni si è levato il grido “vergogna, vergogna”. “In Italia esiste una questione salariale enorme che non può essere ignorata, che non può essere sospesa, la povertà non va in vacanza”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, intervenendo in aula alla Camera. “La differenza salariale attraversa e divide il Paese, al sud un dipendente su quattro prende sotto i nove euro l’ora. Questo ruba il futuro e deprime le prospettive di crescita”, ha aggiunto.
La realtà, secondo la segretaria dem, che “quella che oggi ci troviamo a discutere non è una semplice sospensiva, ma è la rappresentazione plastica della fuga della maggioranza. La maggioranza di destra su un tema reale, messa di fronte a una proposta unitaria delle opposizione, fugge ma almeno abbiamo fermato il vostro proposito di cancellare la nostra proposta”.