Alla fine potrebbero spuntarla Lega e Forza Italia. Perché il redditometro sembra non convincere neanche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, pronta a chiedere cambiamenti dopo il decreto firmato dal viceministro dell’Economia ed esponente di Fratelli d’Italia, Maurizio Leo.
Il provvedimento ha reintrodotto lo strumento anti-evasori sospeso nel 2018, ma ha fatto subito scatenare le proteste di parte della maggioranza. Tanto più se consideriamo che questa stretta è arrivata a pochi giorni dal voto delle europee. Sul tema è così costretta a intervenire anche Meloni, con un post su Facebook in cui assicura che “mai nessun “grande fratello fiscale” sarà introdotto da questo governo”.
Meloni pronta al passo indietro sul redditometro
La presidente del Consiglio, ricordando anche le sue posizioni passate sul redditometro, sottolinea: “Sono sempre stata contraria a meccanismi invasivi di redditometro applicati alla gente comune. L’attuazione della delega fiscale, portata avanti in particolare dal viceministro dell’Economia Leo, è fino ad ora andata nella direzione di migliorare il rapporto tra Stato e cittadino, tutelare i lavoratori onesti e contrastare la grande evasione, quella, per intenderci, dei sedicenti nullatenenti con ville, barca e supercar”.
Meloni assicura che il governo continuerà “in questa direzione, sempre dalla parte dei cittadini”. E annuncia la possibilità di un intervento per porre rimedio al decreto firmato da Leo: “Sull’ultimo decreto recentemente varato dal Mef, che negli intendimenti delimita l’azione di verifica dell’amministrazione finanziaria, mi confronterò personalmente con il viceministro Leo, al quale ho chiesto anche di venirne a riferire al prossimo Consiglio dei ministri. E se saranno necessari cambiamenti sarò io la prima a chiederli”. Insomma, il passo indietro è dietro l’angolo.
Salvini incalza Meloni
Sul caso si esprime anche il vicepresidente del Consiglio e leader della Lega, Matteo Salvini, che incalza Meloni chiedendo di cancellare il ritorno del redditometro: “Spero sia un passato che non torna”, dice durante un confronto con la Cna in vista delle europee. “Preferisco siano accertati i fatturati veri, non i presunti, anche perché la punizione della presunta ricchezza non va bene, la concorrenza al ribasso non va bene”, aggiunge Salvini.
La Lega, intanto, ha presentato nell’Aula della Camera un ordine del giorno al dl Superbonus in cui chiede conferma che il redditometro venga superato: il testo impegna il governo “a chiarire la portata del decreto ministeriale” sulla misura anti-evasori, “confermando il superamento dell’istituto del redditometro”. Invece Forza Italia, con il vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, sostiene che il redditometro “non funziona: è uno strumento obsoleto e superato che piace alla sinistra e crea un sacco di contenziosi. Farò di tutto perché venga abolito. Al prossimo Consiglio dei ministri presenterò la proposta di abrogarlo. Ne parlerò con Leo e ne chiederò l’abolizione”.